Mafia

Inchiesta Vultur, chiesta revoca licenze attività commerciali

Si celebrerà il prossimo 18 dicembre l’udienza in merito alla richiesta avanzata dall’allora Questore di Agrigento Maurizio Auriemma di applicazione di misura di prevenzione nei confronti di alcuni soggetti coinvolti nell’inchiesta “Vultur” – il cui procedimento è arrivato in Appello dopo la condanna di tutti gli imputati in primo grado – che avrebbe fatto luce […]

Pubblicato 4 anni fa

Si celebrerà il prossimo 18 dicembre l’udienza in merito alla richiesta avanzata dall’allora Questore di Agrigento Maurizio Auriemma di applicazione di misura di prevenzione nei confronti di alcuni soggetti coinvolti nell’inchiesta “Vultur” – il cui procedimento è arrivato in Appello dopo la condanna di tutti gli imputati in primo grado – che avrebbe fatto luce sulla famiglia mafiosa di Camastra e un giro di racket nel piccolo paese.

In particolare la Questura chiede la decadenza delle licenze e delle autorizzazioni del tabacchino intestato alla moglie di Calogero Piombo, condannato in primo grado perché ritenuto il cassiere del clan, e la sospensione con nomina di un amministratore giudiziario per quanto riguarda l’attività di onoranze funebri riconducibili alla famiglia Meli.

In primo grado il giudice Luisa Turco condannò tutti gli imputati del processo: 17 anni e 6 mesi Rosario Meli, alias “U puparu”, considerato il capo della famiglia mafiosa di Camastra; 14 anni e 6 mesi per il figlio Vincenzo mentre 13 anni e 6 mesi sono stati inflitti al tabaccaio del paese Calogero Piombo ritenuto il cassiere della famiglia mafiosa di Camastra. Condanna anche per Lillo Di Caro, esponente di rilievo della mafia di Canicattì, a cui sono stati inflitti 22 anni in continuazione e che assorbe dunque le condanne a 14 anni nel procedimento “Alta Mafia”.

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