Mafia

Kerkent, mafia e droga ad Agrigento: 20 condanne e 8 assoluzioni

Venti anni di reclusione al boss Antonio Massimino

Pubblicato 3 anni fa

Venti condanne per oltre due secoli di carcere e otto assoluzioni. Si chiude così’ il primo grado di giudizio (stralcio abbreviato) del processo scaturito dalla maxi inchiesta Kerkent – eseguita dalla Dia di Agrigento guidata dal vicequestore Roberto Cilona – che ha fatto luce sulla scalata al vertice della famiglia mafiosa di Antonio Massimino e su un grosso traffico di droga gestito come una holding. Il gup del Tribunale di Palermo, Fabio Pilato, ha letto il dispositivo poco prima di mezzogiorno.  

Le condanne più pesanti sono state inflitte ad Antonio Massimino (20 anni), al suo braccio destro Giuseppe Messina (20 anni) e Francesco Vetrano (20 anni). Tra le assoluzioni spiccano quelle dell’imprenditore Salvatore Ganci, che era stato arrestato dai carabinieri per una vicenda di recupero crediti con una violenza sessuale sullo sfondo; Valentino Messina, fratello del boss Gerlandino;

Il verdetto: James Burgio (8 anni); Salvatore Capraro (9 anni); Davide Clemente (9 anni e 6 mesi); Fabio Contino (8 anni); Sergio Cusumano (12 anni e 8 mesi); Alessio Di Nolfo (12 anni); Fracesco Di Stefano (assolto); Salvatore Ganci (assolto); Daniele Giallanza (assolto); Eugenio Gibilaro (10 anni); Pietro La Cara (assolto); Domenico La Vardera (8 anni e 8 mesi); Domenico Mandaradoni (8 anni); Antonio Massimino (20 anni); Gerlando Massimino (12 anni); Antonio Messina (12 anni); Giuseppe Messina (20 anni); Valentino Messina (assolto); Liborio Militello (8 anni); Andrea Puntorno (8 anni); Calogero Rizzo (5 anni); Francesco Romano (assolto); Vincenzo Sanzo (assolto); Attilio Sciabica (assolto); Luca Siracusa (8 anni); Giuseppe Tornabene (8 anni e 8 mesi); Francesco Vetrano (20 anni).

Nel collegio difensivo gli avvocati Salvatore Pennica, Giovanni Castronovo, Daniele Re, Monica Malogioglio, Vincenzo Salvago, Santo Lucia e Alfonso Neri.

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