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“L’amico di Castelvetrano” e quell’incontro tra “pezzi da novanta” a Porto Empedocle

Una riunione organizzata in fretta e furia lo scorso febbraio a Porto Empedocle tra soggetti di notevole spessore criminale risulta essere uno straordinario elemento investigativo che emerge dall’inchiesta Passepartout, che ha portato al fermo di cinque persone a Sciacca, ma che si inquadra nel più ampio contesto della caccia a Matteo Messina Denaro, latitante ormai […]

Pubblicato 4 anni fa

Una riunione organizzata in fretta e furia lo scorso febbraio a Porto Empedocle tra soggetti di notevole spessore criminale risulta essere uno straordinario elemento investigativo che emerge dall’inchiesta Passepartout, che ha portato al fermo di cinque persone a Sciacca, ma che si inquadra nel più ampio contesto della caccia a Matteo Messina Denaro, latitante ormai da ventisette anni. Una parte dei suoi interessi sarebbe passata in tempi recentissimi da Porto Empedocle. 

E’ il 14 febbraio 2019 e i carabinieri del Ros riescono ad immortalare e captare un incontro avvenuto a Porto Empedocle tra Giuseppe “Rocky” Fontana e Fabrizio Messina, fratello dell’ex capo provinciale di Cosa Nostra Gerlandino. Insieme a loro c’è anche l’assistente parlamentare Antonello Nicosia, figura chiave dell’inchiesta “Passepartout”. Giuseppe Rocky Fontana, uscito dal carcere dopo quasi vent’anni nel 2013, è considerato l’armiere della famiglia mafiosa di Castelvetrano nonché intimo amico fin da bambino di Matteo Messina Denaro. 

L’oggetto della conversazione sembrerebbe essere la difficile riscossione di una estorsione dovuta alla famiglia di Castelvetrano ragione per cui Fontana si reca a Porto Empedocle per chiedere conto e ragione a Messina anche perché una parte di quel denaro deve essere consegnata ad un mafioso di Castelvetrano più volte evocato ma mai pronunciato. 

Per gli inquirenti non c’è dubbio che il mafioso in questione sia Matteo Messina Denaro. Convinzione questa rafforzata dalla modalità e l’urgenza dell’incontro tale da far violare addirittura gli obblighi della sorveglianza speciale a Fabrizio Messina a cui era ed è sottoposto. 

Fontana: “Ma ancora niente hanno fatto lì”
Messina: “Non vuole pagare”
Fontana: “Niente.. ma come minchia è”
Messina: “Proprio questo gli ho detto io e lui mi ha detto .. no, per adesso mi dispiace, ma non ti preoccupare dice… che ora. . mi impegno io .. dice… spero a maggio di essere pronto.. siccome lavora”.

In seguito Fabrizio Messina si preoccupava di domandare se di questo fatto fosse stato avvisato quello che per gli inquirenti è senza dubbio Messina Denaro.

Messina: “Ma l’amico vostro a Castelvetrano è? A iddu non gli si deve dire? A lui si deve dare il giusto ..”
Nicosia: “Gli si deve dare quello che .. il giusto ..”

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