Agrigento

Licata, il boss Occhipinti dava permessi e amministrava “giustizia”

Conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri per spiegare all’opinione pubblica l’operazione antimafia di questa notte che ha portato al fermo di sette persone tra Licata e Campobello di Licata. Presenti il col. Giovanni Pellegrino, il tenente colonnello Rodrigo Micucci ed il capitano Francesco Lucarelli comandante della compagnia di Licata. Spiega il col. Pellegrino: “L’operazione […]

Pubblicato 5 anni fa

Conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri per spiegare all’opinione pubblica l’operazione antimafia di questa notte che ha portato al fermo di sette persone tra Licata e Campobello di Licata.

Presenti il col. Giovanni Pellegrino, il tenente colonnello Rodrigo Micucci ed il capitano Francesco Lucarelli comandante della compagnia di Licata.

Spiega il col. Pellegrino: “L’operazione prende il nome “Assedio”, è perché grazie alle indagini da parte dei carabinieri è stato necessario espugnare quello che era l’ambito dove si svolgeva l’attività di Angelo Occhipinti, che frequentava un magazzino di Licata oggetto di attenzione e di intercettazioni, Le conversazioni sono state intercettate ascoltate e altre in fase di elaborazione. Parlavano attraverso un disturbatore di frequenza e la struttura era vigilata da cani, all’interno del quale si sono svolti summit per decidere come controllare del territorio e per il chiarimento delle regole interne. “

Interessante  alcuni episodi in primo luogo: un noto gioiellerie ricevute delle cartucce si rivolge prima ancora che alle forze dell’ordine ad Angelo Occhipinti, che non riscontrando la matrice, lo rasserena. Verificati ed accertati altri episodi reati predatori, come ad esempio i ladri che prima di compiere un furto chiedono il permesso ad Occhipinti che lo concede. Altro episodio ex consigliere comunale, che non risulta indagato, gli rubano il motore e questo si rivolge ad Occhipinti per recuperarlo.

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