Camastra

Mafia a Camastra, verso la sentenza del processo d’appello “Vultur”

Penultima udienza prima della sentenza del processo d’Appello scaturito dall’inchiesta antimafia Vultur, eseguita nel 2016 dalla Squadra Mobile di Agrigento e che in primo grado ha visto la condanna di tutti gli imputati, che avrebbe fatto luce sulle dinamiche mafiose all’interno del piccolo comune agrigentino di Camastra. La parola quest’oggi è passata alle difese per […]

Pubblicato 4 anni fa

Penultima udienza prima della sentenza del processo d’Appello scaturito dall’inchiesta antimafia Vultur, eseguita nel 2016 dalla Squadra Mobile di Agrigento e che in primo grado ha visto la condanna di tutti gli imputati, che avrebbe fatto luce sulle dinamiche mafiose all’interno del piccolo comune agrigentino di Camastra.

La parola quest’oggi è passata alle difese per le arringhe.

In particolare gli avvocati Angela Porcello, Santo Lucia e Nino D’Ascola hanno discusso la posizione di Calogero Piombo, tabaccaio del paese considerato il cassiere della famiglia Meli. Secondo la difesa non ci sarebbero elementi tali da poter configurare una partecipazione mafiosa di Piombo e la mancata configurazione dell’associazione mafiosa.

Poi è stata la volta dell’avvocato Santo Lucia che difende l personaggio principale del processo, Rosario Meli. Lunga, articolata e appassionata è stata la sua arringa volta a dimostrare l’innocenza del suo assistito.

Il processo riprenderà il 6 ottobre quando, dopo ulteriori arringhe, verrà fissata la data della sentenza.

In primo grado il collegio di giudici presieduto da Luisa Turco, oggi Gip presso il Tribunale di Agrigento, condannò alla pena di 17 anni e 6 mesi Rosario Meli, alias “U puparu”, considerato il capo della famiglia mafiosa di Camastra; 14 anni e 6 mesiper il figlio Vincenzo mentre 13 anni e 6 mesi sono stati inflitti al tabaccaio del paese Calogero Piombo ritenuto il cassiere della famiglia mafiosa di Camastra. Condanna anche per Lillo Di Caro, esponente di rilievo della mafia di Canicattì, a cui sono stati inflitti 22 anni in continuazione e che assorbe dunque le condanne a 14 anni nel procedimento “Alta Mafia”.

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