Mafia, Messina Denaro rinuncia all’udienza del processo sulle stragi del 92
Anche questa volta, la sedia della postazione in videocollegamento è rimasta vuota
Matteo Messina Denaro ha rinunciato ancora una volta a comparire al processo che si celebra davanti la Corte d’assise d’Appello di Caltanissetta, nell’aula bunker del carcere Malaspina, in cui è imputato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Anche questa volta, la sedia della postazione in videocollegamento è rimasta vuota. La corte, presieduta dal giudice Maria Carmela Giannazzo, aveva predisposto il collegamento con il carcere de L’Aquila dove Messina Denaro è detenuto. In primo grado il capomafia del trapanese è stato condannato all’ergastolo. A conclusione della sua requisitoria, nella scorsa udienza, il Pg Antonino Patti ha chiesto la conferma della condanna.
Calogero Montante, avvocato d’ufficio del boss Matteo Messina Denaro, ha chiesto alla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, di essere dispensato dall’incarico per motivi di salute. Ha fatto pervenire alla Corte un certificato di malattia con una prognosi di almeno un mese per un intervento chirurgico al quale e’ stato sottoposto. Il Pg Antonino Patti non si e’ opposto alla richiesta avanzata da Montante. A sostituire oggi in aula il penalista, l’avvocato Pietro Pistone. Chiesta dalle parti civili la nomina di un altro difensore. La Corte si e’ ritirata in camera di consiglio per decidere. Una decina di giorni fa, il penalista, aveva denunciato alla polizia, di aver subito minacce di morte mentre nell’udienza dello scorso 9 marzo, aveva sostenuto di essere incompatibile con la nomina appena ricevuta poiche’ in passato e’ stato difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino sia nel Borsellino quater che in appello e di ricoprire la carica di vice procuratore onorario alla procura di Palermo. Eccezione pero’ rigettata dalla corte.