Giudiziaria

Mafia, Montagna: discusse le posizioni di cinque imputati

Riprende come da calendario il processo scaturito dalla maxi operazione antimafia “Montagna” che si celebra avanti il Gup del Tribunale di Palermo Marco Gaeta con rito abbreviato. Proseguono le arringhe  degli avvocati della difesa. Questa mattina, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, sono state discusse le posizioni di cinque dei cinquantadue imputati: si tratta di Raffaele […]

Pubblicato 5 anni fa

Riprende come da calendario il processo scaturito dalla maxi operazione antimafia “Montagna” che si celebra avanti il Gup del Tribunale di Palermo Marco Gaeta con rito abbreviato. Proseguono le arringhe  degli avvocati della difesa. Questa mattina, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, sono state discusse le posizioni di cinque dei cinquantadue imputati: si tratta di Raffaele Fragapane, Salvatore La Greca, Roberto Lampasona, Concetto Errigo e Carmelo Battaglia. 

Particolarmente lunga quella dedicata a Raffaele Fragapane, 41 anni di Santa Elisabetta, difeso dall’avvocato Giuseppe Barba. Cugino di Francesco, considerato il vertice del mandamento della Montagna, Raffaele Fragapane è stato oggetto di ben due scarcerazioni: la prima maturata nell’ambito della raffica di provvedimenti del Riesame che, subito dopo il blitz del 22 gennaio, aveva rimesso in libertà numerose persone coinvolte; la seconda, nell’estate scorsa, giunta in seguito al secondo blitz che aveva ri-arrestato 10 persone, tra cui proprio Fragapane. Ed è proprio sui due provvedimenti del Riesame che verte la strategia difensiva del 41enne di Santa Elisabetta. Secondo la difesa, infatti, non ci sarebbero elementi di novità se non le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta che, a differenza della Direzione Distrettuale Antimafia, molte difese ritengono inattendibile. 

In seguito sono state discusse anche altre posizioni come quella di Roberto Lampasona, difeso dall’avvocato Salvatore Manganello, accusato di far parte della famiglia mafiosa di Santa Elisabetta, e Salvatore La Greca, difeso dall’avvocato Longo, considerato dagli inquirenti uno dei triunviri che reggeva la famiglia mafiosa di Cammarata. Le ultime discussioni hanno invece riguardato Concetto Errigo e Carmelo Battaglia, difesi dall’avvocato Comitini: secondo l’accusa sarebbero i vertici della famiglia mafiosa di Comiso e avrebbero intrattenuto relazioni con la famiglia di Santa Elisabetta proprio per tramite di Giuseppe Quaranta, oggi collaboratore di giustizia. 

Giovedì 28 febbraio, invece, è previsto l’inizio del processo con rito ordinario, davanti la seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, che vede sul banco degli imputati sei persone tra cui l’ex sindaco di San Biagio Platani Santo Sabella. 

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