Agrigento

Ndrangheta, un agrigentino ai vertici della cosca Barreca: 28 arresti

Marcello Bellini, 45 anni di Agrigento, è considerato uno dei consiglieri del boss ergastolano Barreca di Reggio Calabria

Pubblicato 4 anni fa

Un agrigentino tra i più stretti collaboratori del boss ergastolano Filippo Barreca, capo indiscusso della cosca di ndrangheta di Pellaro – quartiere a sud di Reggio Calabria. Tra le ventotto persone arrestate questa mattina dai carabinieri di Reggio Calabria, nell’ambito della maxi inchiesta Metameria contro le cosche reggine della ndrnagheta, c’è anche l’agrigentino Marcello Bellini, 45 anni. A firmare il provvedimento di custodia cautelare è il gip del Tribunale di Reggio Calabria, Tommasina Cotroneio, che ha accolto la richiesta della Procura antimafia reggina diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri. 

Le accuse nei confronti di Bellini sono associazione mafiosa ed estorsione. E, in particolare, “in qualità di dirigente ed organizzatore della cosca Barreca, tra i collaboratori più stretti del boss Filippo Barreca nonché nipote acquisito, faceva da mediatore con i rappresentanti delle cosche di Archi e di Santa Caterina nonché della cosca Libri e partecipava alle conseguenti riunioni operative, di cui era l’organizzatore – avendo cura di assicurare le necessarie condizioni di riservatezza; pianificava le modalità di reinvestimento dei profitti della consorteria (anche nel campo del narcotraffico) e forniva informazione in ordine all’avvio di cantieri edili nell’area di influenza della cosca per individuare gli imprenditori da sottoporre ad estorsione; incassava i proventi delle estorsioni e selezionava gli imprenditori ammessi ad operare nell’area di Pellaro perché graditi all’associazione. Bellini, come detto, è’ accusato anche di estorsione perché, insieme al boss Barreca, Donatello Canzonieri e Francesco Labate, costringeva uno dei titolari di una ditta a versare somme di denaro a titolo di “pizzo”. Bellini forniva consigli e suggerimenti a Barreca, facendo da intermediario con Canzonieri, e pianificava le ritorsioni da attuare. 

In tutto sono ventotto le persone arrestate: Filippo Barreca, 65 anni, di Reggio Calabria; Antonino Labate, reggino di 44 anni; Francesco Labate reggino di 41 anni; Luana Barreca reggina di 40 anni; Domenico Calabro’ reggino di 64 anni; Filippo Palumbo nato a Melito Porto Salvo (RC) di 70 anni; Pasquale Politi nato a Melito Porto Salvo di 51 anni, Antonino Monorchio nato a “Le Locle” (CH – Svizzera cantone francese) di 55 anni; Antonino Latella, detto “Nino”, reggino di 72 anni; Antonino Esposito, reggino di 62 anni; Giuseppe Leuzzo, reggino di 54 anni; Demetrio Gattuso reggino di 64 anni; Francesco Arico’ nato a Villa San Giovanni di 63 anni; Demetrio Condello, reggino di 42 anni; Giandomenico Condello, reggino di 41 anni; Luigi Germano’ , reggino di 47 anni; Santo Germano’, reggino di 50 anni; Francesco Giustra, reggino di 43 anni; Nicola Pizzimenti, nato a Belvedere Marittimo (CS) di 42 anni; Bruno Trapani, reggino di 64 anni; Giovanni Trapani, reggino di 63 anni; Giovanbattista Fracapane reggino di 34 anni; Giovanni Battista Foti nato a Melito Porto Salvo (RC) di 43 anni; Marcello Bellini nato a Agrigento di 45 anni; Salvatore Campolo Amato reggino di 34 anni; Carmine De Stefano reggino di 53 anni; Antonio Libri, detto “Toto'” reggino di 38 anni; Donatello Canzonieri, reggino di 46 anni.

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