“Proelio”, abigeato all’ombra della mafia, al via l’Appello
Avrà inizio il prossimo 5 maggio il processo d’Appello relativo all’inchiesta antimafia Proelio – condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania – che avrebbe fatto luce su ben radicati legami tra due clan di Cosa Nostra – quello Fragapane di Santa Elisabetta e quello Errigo di Comiso – scoprendo anche un giro di droga e […]
Avrà inizio il prossimo 5 maggio il processo d’Appello relativo all’inchiesta antimafia Proelio – condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania – che avrebbe fatto luce su ben radicati legami tra due clan di Cosa Nostra – quello Fragapane di Santa Elisabetta e quello Errigo di Comiso – scoprendo anche un giro di droga e abigeato controllato proprio dalle famiglie mafiose.
Diversi gli agrigentini coinvolti in questo procedimento: Francesco Fragapane, figlio di Salvatore (ex capo di Cosa Nostra agrigentina) e capo della famiglia di Santa Elisabetta e del mandamento della Montagna, è sicuramente il personaggio di maggiore spessore criminale. Oltre a Fragapane sono rimasti impelagati nelle maglie delle indagini anche Roberto Lampasona, 41 anni di Santa Elisabetta, e Antonino Mangione, 38 anni di Raffadali, Salvatore Montalbano, 25 anni di Favara, Antonino Manzullo, 52 anni di Burgio e Girolamo Campione, palermitano residente a Burgio. Coinvolto anche l’ormai collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta, pentitosi dopo l’ultimo arresto nell’ambito dell’operazione Montagna.
In primo grado sono arrivate quattro condanne e tre assoluzioni.
20 anni di carcere sono stati inflitti a Francesco Fragapane. Pena oltrettutto ridotta di un terzo per via del rito abbreviato. 5 anni e 4 mesi, invece, sono stati comminati al pentito di Favara, Giuseppe Quaranta, 6 anni a Girolamo Campione, 5 anni al favarese Salvatore Montalbano,
Assolti, sempre in primo grado Roberto Lampasona, Antonino Mangione, e Antonino Manzull.