Mafia

Strage Capaci, Cartabia: “Morvillo tra le prime donne magistrato, grande autorevolezza”

Lo ha detto Marta Cartabia, ministra della Giustizia, nel corso dell'evento in ricordo di Francesca Morvillo organizzato dall'Università degli Studi di Palermo

Pubblicato 2 anni fa

“Francesca Morvillo era una delle prime donne magistrato. Ora diamo per scontato vedere tante donne, che stanno dando moltissimo alla magistratura, alternarsi al microfono con i colleghi uomini. Non era così a quell’epoca”. Lo ha detto Marta Cartabia, ministra della Giustizia, nel corso dell’evento in ricordo di Francesca Morvillo organizzato dall’Università degli Studi di Palermo. Morvillo ha lavorato a pochi anni dalla “rimozione di quegli ostacoli all’ingresso in magistratura che il nostro paese – ha aggiunto Cartabia – si è portato avanti per troppo tempo. Ci sono voluti 15 anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione – ha continuato – per accorgersi che quel divieto all’ingresso in magistratura non collimava con gli articoli 3 e 51 della Costituzione. Non era semplice per le prime donne magistrate farsi largo in un mondo così spiccatamente maschile”. Per Cartabia è importante testimoniare “il rilievo che questa donna merita non solo per amore, ma per tutto quello che il suo servizio per la giustizia ha rappresentato e rappresenta”.

“Credo che la sua attenzione ai minori vada ascritta a pieno titolo nel suo personale contributo alla lotta contro la mafia e contro la criminalità organizzata. Agire a tutela dei minori, come giudice e nel lavoro di presenza sociale, è un contributo di valore altissimo, di prevenzione”. Lo ha detto Marta Cartabia, ministra della Giustizia, nel corso dell’evento in ricordo di Francesca Morvillo organizzato dall’Università degli Studi di Palermo. Per Cartabia, “tanta più educazione c’è, tanto meno il bisogno di rieducazione attraverso la pena si rende necessario”. Inoltre, per la ministra, l’attenzione di Morvillo “alla funzione della pena e alla sua configurazione costituzionale emerge sin dalla tesi di laurea dedicata allo Stato di diritto e alle misure di sicurezza. Ci sono passaggi – ha proseguito – in cui emerge questa sua sensibilità alla necessità di una pena severa ma sempre svolta nel pieno delle garanzie e nel pieno della sua funzione rieducativa. Esigenze punitive e ravvedimento e risocializzazione sono binomi inscindibili per lei e per tutti noi che dedichiamo le nostre energie su questo terreno”, ha aggiunto. Dalla figura di Francesca Morvillo, quindi, per Cartabia emerge un “profilo di grandissima autorevolezza” al quale “giustamente – ha concluso – possiamo invitare a guardare anche le giovani generazioni”.

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