Mafia

Xidy, mafia nell’agrigentino: in 15 restano in carcere

Confermati i provvedimenti nell'inchiesta antimafia Xidy

Pubblicato 3 anni fa

Quindici indagati restano in carcere, quattro scarcerati e due ai domiciliari. Lo ha disposto il gip del Tribunale di Palermo, Lirio Conti, nell’ambito della maxi inchiesta antimafia denominata Xidy, che ha fatto luce sul mandamento mafioso di Canicattì in un’operazione che ha portato al fermo di 21 persone tra cui un avvocato e due poliziotti. Restano in carcere, dunque, Giancarlo Buggea, 50 anni, l’avvocato Angela Porcello, 50 anni; Luigi Boncori, 69 anni; Antonino Chiazza, 51 anni; Gaetano Lombardo, 65 anni. Emanuele Diego Cigna, 22 anni; Calogero Di Caro, 75 anni; Pietro Fazio, 49 anni; Gregorio Lombardo, 67 anni; Calogero Paceco, 57 anni; Giuseppe Sicilia, 42 anni. Ai domiciliari, invece, i due poliziotti Filippo Pitruzzella e Giuseppe D’Andrea. Confermato il no al carcere nei confronti di Giuseppe Pirrera, 62 anni; Roberto Gianfranco Gaetani, 54 anni; Luigi Carmina, 56 anni; Antonino Oliveri, 36 anni. 

Tra gli indagati, anche se non raggiunti da nuova misura che comunque non avrebbero alcun effetto, spiccano anche il superlatitante Matteo Messina Denaro e il boss ergastolano Giuseppe Falsone. Le indagini, avviate nel 2018, si sono sviluppate nella parte centro orientale della provincia di Agrigento ove risulta attivo il mandamento mafioso di Canicattì che costituisce tuttora l’epicentro del potere mafioso dell’ergastolano campobellese Giuseppe Falsone, pure destinatario del provvedimento precautelare in esame in quanto risultato a capo della provincia mafiosa di Agrigento. L’inchiesta è coordinata dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Claudio Camilleri, Geri Ferrara e Gianluca De Leo. Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Antonino Gaziano, Salvatore Manganello, Giuseppe Barba, Diego Giarratana, Giovanni Lo Monaco, Daniela Posante, Davide Gaudesi, Calogero Meli, Maria Antonia Gennaro, Stefano Argento, Domenico Emma. 

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