Licata

Inchiesta Lenone 2, in aula i clienti del Paradise: “C’erano spettacoli lap dance”

E’ ripreso questa mattina, davanti i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Giuseppe Miceli con a latere i giudici Vincenzo Ricotta e Antonio Genna, il processo scaturito dall’operazione “Lenone 2” che avrebbe fatto luce su un traffico di prostituzione che si snodava all’interno del locale Paradise, a Licata. Nel club […]

Pubblicato 5 anni fa

E’ ripreso questa mattina, davanti i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Giuseppe Miceli con a latere i giudici Vincenzo Ricotta e Antonio Genna, il processo scaturito dall’operazione “Lenone 2” che avrebbe fatto luce su un traffico di prostituzione che si snodava all’interno del locale Paradise, a Licata. Nel club (ma non soltanto), secondo gli inquirenti della Procura di Agrigento, sarebbero avvenuti incontri sessuali dietro pagamento all’interno della struttura nei cosiddetti privè.

Personaggio principale dell’inchiesta è Angelo Incorvaia, 66 anni di Licata. Insieme a lui siedono sul banco degli imputati: Adriana Maria Cristina Radulescu, 35 anni; Nicoletta Schiau, 31 anni; Costica Martinescu, 44 anni; Aurel Caruta, 34 anni; Carmelo Cani, 31 anni di Palma di Montechiaro e Angelo Schembri, 63 anni di Licata. Le accuse sono sfruttamento della prostituzione e induzione alla prostituzione.

Questa mattina sono comparsi due testimoni chiamati a deporre dal collegio difensivo. Si tratta di due ex clienti del locale che hanno riferito su cosa avvenisse all’interno del club: “Ci andavo almeno una volta a settimana, prendevo qualcosa da bere, chiacchieravo e me ne andavo” ha raccontato il primo teste. Dopo di lui un altro ex cliente che ha riferito dell’esistenza dei priveè: “C’erano delle stanze che si potevano chiudere con delle tende per avere intimità ma penso che le persone si appartassero per parlare”. 

L’accusa in aula è sostenuta dal sostituto procuratore della Repubblica Emiliana Busto. La difesa è rappresentata dagli avvocati Montana e Buongiorno. Si torna in aula il 20 novembre.

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