Giudiziaria

Luogotenente CC arrestato non risponde (come Filippa Condello) al Gip

Le carte dell'inchiesta sono state trasmesse alla Procura di Agrigento che adesso diventa titolare del fascicolo

Pubblicato 2 anni fa

Ha preferito non rispondere alle domande del Gip Antonella Consiglio e si avvalso della facoltà di non rispondere.

Si è concluso così l’interrogatorio di garanzia del luogotenente Gianfranco Antonuccio, in servizio al Reparto investigativo della Compagnia di Licata, arrestato ieri per induzione a consegnare denaro, traffico di monete false e rivelazione di segreto d’ufficio. L’indagato è difeso dall’avvocato Giuseppe Vinciguerra.

Anche Filippa Condello, l’altra indagata finita in carcere al Paglierelli di Palermo si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Il Gip di Palermo ha altresì dichiarato la sua incompetenza territoriale e ha trasmesso l’intero fascicolo d’inchiesta alla Procura di Agrigento che, dunque, ne acquisisce la titolarità.

L’indagine era stata aperta dalla Dda di Palermo con il coordinamento dell’aggiunto Paolo Guido e con i sostituti Francesca Dessì e Pierangelo Padova.

Il carabiniere, che anni fa è stato premiato per i risultati conseguiti in una indagine, è indagato dalla Dda di Palermo coordinata dall’aggiunto Paolo Guido. Tra gli elementi a carico di Antonuccio ci sono le dichiarazioni dell’avvocata Angela Porcello, ritenuta tra i capi di Cosa nostra agrigentina, finita in manette in una indagine che ha svelato il suo ruolo di intermediario con boss di spicco detenuti.

La donna ha dichiarato ai pm che il carabiniere avrebbe chiesto 1500 euro al suo compagno, il capomafia Giancarlo Buggea, quando questi era ai domiciliari. Antonuccio, incaricato di controllare che Buggea rispettasse le prescrizioni imposte dalla misura, avrebbe in cambio chiuso un occhio sul comportamento del boss. Il nome del carabiniere ricorre, inoltre, in diverse intercettazioni dalle quali emergono anche suoi rapporti con una organizzazione di trafficanti di droga.

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