Licata

Licata, “riposo forzato” per dirigente Ortega che annuncia battaglia legale

Due anni senza lavorare percependo l’indennità pari all’80% per arrivare alla procedura di licenziamento. Da ieri l’ingegnere Vincenzo Ortega, 58 anni, non è più un  dirigente del Comune di Licata. E’ la decisione deliberata dal Consiglio Comunale di Licata su proposta dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pino Galanti. Un provvedimento che l’ingegnere ha tutta l’intenzione […]

Pubblicato 5 anni fa

Due anni senza lavorare percependo l’indennità pari all’80% per arrivare alla procedura di licenziamento. Da ieri l’ingegnere Vincenzo Ortega, 58 anni, non è più un  dirigente del Comune di Licata. E’ la decisione deliberata dal Consiglio Comunale di Licata su proposta dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pino Galanti. Un provvedimento che l’ingegnere ha tutta l’intenzione di impugnare davanti alla magistratura.

Il sindaco Pino Galanti sostiene che “Ortega era rimasto l’unico dirigente in pianta organica, dopo i pensionamenti degli altri suoi colleghi. Tutti i dipartimenti erano affidati a lui e non potevo permettere che un solo uomo fosse al comando della burocrazia comunale. E cosi’ la giunta ha approvato un atto di indirizzo per l’abolizione delle dirigenze, con modifica allo statuto comunale. La delibera e’ stata ratificata dal Consiglio. La legge mi permette di farlo”. La legge a cui fa riferimento il sindaco e’ l’articolo 33 del decreto legislativo 165 del 2001 che prevede il riconoscimento di una indennita’ mensile pari all’80% dello stipendio, per due anni, prima del licenziamento. 

“Ho dedicato la mia vita professionale al mio Comune – ha detto Ortega – Ho lavorato con impegno e dedizione. Chi fa, nella Pubblica amministrazione puo’ trovarsi a inciampare in procedimenti penali, ma tutti i giudizi in cui sono stato coinvolto, finora sono stati tutti a mio favore. Chi non fa, non si trovera’ mai a subire procedimenti”.

Vincenzo Ortega si e’ occupato dell’abbattimento di immobili abusivi e ha istituito una posta di bilancio per consentire l’intervento delle ruspe che ancora operano sul litorale. In passato è stato oggetto di minacce e intimidazioni. Ma l’ormai ex dirigente è stato anche al centro di varie vicende giudiziarie. Attualmente è sotto processo nell’inchiesta sui presunti brogli legati alla costruzione del porticciolo turistico di Licata. La procura di Agrigento, lo scorso maggio, ha richiesto nei suoi confronti una condanna a due anni e otto mesi per abuso d’ufficio. Sempre nel maggio scorso la procura agrigentina lo ha iscritto nel registro degli indagati (insieme ad altre 9 persone) nell’ambito dell’inchiesta sulla società che ha costituito l’ato Ag3.

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