Licata

“Non sono razzista”, arbitro agrigentino respinge accuse: procura chiede archiviazione

Dopo aver ricevuto squalifica e Daspo l’arbitro agrigentino Cristian De Caro, 22 anni di Licata, compare in aula di Tribunale respingendo con forza le accuse mosse nei suoi confronti: “Non sono razzista, sono stato pure negli scout”. Il giovane fischietto è accusato di diffamazione aggravato dall’odio razziale. Secondo l’accusa, che scaturisce dalla denuncia presentata dall’allora […]

Pubblicato 4 anni fa

Dopo aver ricevuto squalifica e Daspo l’arbitro agrigentino Cristian De Caro, 22 anni di Licata, compare in aula di Tribunale respingendo con forza le accuse mosse nei suoi confronti: “Non sono razzista, sono stato pure negli scout”. Il giovane fischietto è accusato di diffamazione aggravato dall’odio razziale. Secondo l’accusa, che scaturisce dalla denuncia presentata dall’allora dirigente della Parmonval e oggi vice-presidente dell’Akragas Giovanni Castronovo, l’arbitro avrebbe rivolto frasi razziste nei confronti del giocatore di colore Kabila Colley chiamandolo “sporco negro”. 

Dalle testimonianze dei compagni di squadra e di altre persone presenti in quel giorno – però – non si arriverebbe ad una ricostruzione univoca dell’episodio. Per questo motivo la Procura di Agrigento, con il pm Emiliana Busto, ha chiesto l’archiviazione del caso. 

La difesa, rappresentata dagli avvocati Castronovo e Proietto, si è opposta a tale richiesta. Sarà il giudice Stefano Zammuto a dover sciogliere la riserva archiviando il caso, chiedendo al pm di fare nuove indagini oppure mandare il giovane direttamente a processo con l’imputazione coatta. 

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