No alle intercettazioni perché disposte in altro procedimento. E’ quanto disposto dal gup del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano che ha escluso come prova le intercettazioni dalle quali poi sarebbe emersa l’ipotesi di falso a carico di tre carabinieri e un 48enne. Si tratta del luogotenente Luigi Marletta, già comandante della stazione dei carabinieri di Palma di Montechiaro, dei poliziotti Gaetano Scarpello, 38 anni e Alessio Guzzo, 36 anni, per loro l’ipotesi di reato è anche quella di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, e per Angelo Romano, 48 anni. La vicenda risale all’ottobre 2017. Secondo l’accusa il sottufficiale dei carabinieri avrebbe chiesto di “rivedere” il verbale redatto dai due poliziotti intervenuti in seguito ad un incidente in scooter che aveva visto protagonista proprio Marletta. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il luogotenente viaggiava a bordo del mezzo sprovvisto di revisione e assicurazione. Questa circostanza sarebbe emersa grazie ad alcune intercettazioni telefoniche nell’ambito di un altro procedimento. 

In quel momento storico, infatti, ad essere intercettato per altri motivi vi era il padre del ragazzo alla guida della minicar con cui si scontrò il carabiniere. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Salvatore Pennica, Santo Lucia, Antonino Catania e Francesco Scopelliti. L’accusa è sostenuta dal pm Elenia Manno. Si torna in aula il 13 marzo.