Politica

Acqua, l’assessore Baglieri: “in Sicilia resterà pubblica”

Legambiente Sicilia ha molti dubbi su riforma

Pubblicato 4 anni fa

“Lo abbiamo detto piu’ volte e lo ribadiamo: nessuna privatizzazione dell’acqua in Sicilia”. Queste le parole dell’assessore all’Energia della Regione Siciliana, Daniela Baglieri, in merito al disegno di legge gia’ approvato dal governo Musumeci in materia di risorse idriche nell’Isola. “Da questo ddl scaturira’ finalmente un vasto Piano di riqualificazione delle reti di distribuzione e una corretta governance delle acque. La proposta di legge – spiega la Baglieri – prevede l’istituzione di un unico Ambito territoriale comprendente l’intero territorio regionale, per garantire criteri di efficienza, efficacia ed economicita’, nell’interesse pubblico collettivo, e un razionale utilizzo della risorsa idrica. Nel rispetto di cio’ che la Corte costituzionale ha gia’ dichiarato, questo ddl non detta nessuna norma che disciplini la gestione della risorsa idrica in Sicilia ma cerca di ridisegnare una nuova regia”. In conclusione: “Il governo Musumeci, nel ribadire che l’acqua e’ un diritto di tutti i siciliani, continua nell’impegno affinche’ la risorsa idrica sia tutelata e salvaguardata in termini di sostenibilita’ e solidarieta’. La regolazione pubblica e’ necessaria perche’ baluardo certo dei nostri diritti e della consapevolezza dell’importanza dell’acqua per la vita. Al tempo stesso, il presidio pubblico ha il dovere di garantire le migliori forme di gestione di questo bene, secondo criteri che ne assicurino l’accesso e l’erogazione come diritto fondamentale per le generazioni presenti e per quelle future”. 

La nota di Legambiente

“Si scrive acqua, si legge svendita e affari per SicilAcque. Parafrasando uno slogan utilizzato durante il referendum per la pubblicizzazione dell’acqua del 2011, sembra proprio questa la finalita’ del ddl sull’istituzione dell’autorita’ unica che, nei fatti, consegnerebbe a SicilAcque, la societa’ monstre voluta da Cuffaro di proprieta’ della multinazionale Veolia, una posizione dominante nella gestione degli ingenti fondi pubblici del PNRR e della prossima programmazione europea”. Lo scrive in una nota Legambiente Sicilia. “Timori e perplessita’ su questa paventata riforma che Legambiente condivide con chi, sindaci, associazioni e il Forum Acqua Bene comune, si e’ battuto in questi anni per affermare in Sicilia la risorsa acqua come bene comune e per garantirne l’accesso e il diritto anche ai meno abbienti. – aggiunge la nota – Occorre al piu’ presto correggere le storture del sistema idrico siciliano dando compiuta applicazione rivendicando innanzitutto la correttezza degli adempimenti contrattuali in capo a Siciliacque sugli investimenti effettuati e sulle tariffe applicate dal 2016 ad oggi riconosciute illegittime dal CGA”. ” Occorre, invece intervenire su una legge esistente, che Legambiente ritiene essere una buona legge, migliorandola e adeguandola alle necessita’ di una gestione della risorsa idrica piu’ equa, razionale e sostenibile attraverso il coinvolgimento del settore urbano, civile, industriale e agricolo”, conclude.

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Grandangolo Settimanale N. 40 - pagina 1

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