Politica

Approvata dall’ARS la legge sul caregiver familiare

Soddisfatti i deputati Lombardo e Laccotto

Pubblicato 2 mesi fa

L’Ars ha approvato questo pomeriggio, all’unanimità, il disegno di legge per il riconoscimento e la valorizzazione della figura del caregiver familiare.  La norma, che si compone di dieci articoli, introduce misure finalizzate a fare emergere dall’attuale condizione di “silenzio domestico” i caregiver familiari, ovvero “i prestatori di cura non professionali, conferendo loro un ruolo attivo nel sistema socio-sanitario regionale”. In particolare, “intende fornire una disciplina, a livello regionale, la figura del caregiver familiare, nell’ambito del piu’ generale quadro normativo introdotto con la legge 27 dicembre 2017, n. 205”. Il ddl riconosce “il valore sociale dell’attivita’ di assistenza e cura non professionale e non retribuita prestata nel contesto familiare a favore di persone che necessitano di assistenza continuativa, anche a lungo termine, per malattia, infermita’ o disabilita’”, nell’ottica non della sostituzione dell’assistenza sanitaria ma, piuttosto, in “un suo affiancamento da parte del caregiver, arricchendo, in tal modo, la cura dell’assistito in virtu’ del principio solidaristico”. Si riconosce, inoltre, la promozione “di percorsi formativi per il caregiver, nell’ambito della competenza della formazione professionale, al fine di favorirne l’inserimento lavorativo al termine dell’attivita’ di assistenza svolta”

“Il provvedimento muove dal riconoscimento del valore sociale dell’attività di assistenza e cura non professionale e non retribuita prestata nel contesto familiare a favore di persone non autosufficienti – dice il deputato Mpa Giuseppe Lombardo, primo firmatario di una delle proposte di legge confluite nel testo varato dall’aula – Quella dei caregiver è una rete silenziosa di assistenza che quotidianamente si prende cura di familiari con problemi dovuti all’invecchiamento, a patologie croniche o ad infermità e costituisce espressione del più ampio ed ambizioso progetto di disegnare una società inclusiva, nella quale la centralità della famiglia offre certamente l’approccio terapeutico migliore”. “Il testo offre una cornice normativa regionale al ruolo del caregiver familiare – aggiunge il parlamentare – che accompagna e facilita quanti con amore e spirito di sacrificio si prendono cura dei propri cari, prevedendo interventi specifici di formazione e accompagnamento utili a sostenere l’importante impegno di cura quotidiana che essi svolgono. La recente esperienza pandemica ha, per altro, dimostrato quanto sia essenziale supportare l’assistenza specialistica con azioni che contribuiscano a valorizzare il ruolo svolto dalla famiglia nell’assistenza a soggetti fragili per garantire loro una vita di qualità”. “Per questa ragione – spiega Lombardo – abbiamo puntato all’integrazione del caregiver nell’ambito della rete dei servizi socio-sanitari, coinvolgendolo, al pari degli operatori qualificati, nel percorso di valutazione e realizzazione del Piano Assistenziale Individuale del familiare assistito. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo previsto sostegni economici e azioni di supporto formativo, oltre alle iniziative volte ad assicurare la necessaria conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura che costituisce il problema principale con il quale il caregiver è chiamato al confronto quotidiano. “Con questa legge – conclude – la Regione si pone come antesignana rispetto al legislatore statale, introducendo un percorso di riconoscimento e valorizzazione della figura del caregiver come risorsa attiva nella rete di assistenza alla persona”. 

L’Assemblea Regionale ha approvato oggi pomeriggio all’unanimità il disegno di legge su “Riconoscimento e valorizzazione della figura del caregiver familiare”. L’on. Giuseppe Laccoto, presidente della Vi Commissione Salute, è stato relatore in aula del ddl: “Si tratta di una norma di grande valore sociale che segue quella sullo psicologo delle cure primarie, ambedue esitate con voto unanime dalla VI Commissione Salute dopo ampio dibattito ed approfondimenti. Finalmente si giunge al riconoscimento giuridico di coloro che assistono gratuitamente, volontariamente e quotidianamente un parente non autosufficiente: oltre la metà dei casi riguarda l’assistenza di un genitore, circa il 16% riguarda invece un compagno o una compagna. Le attività di assistenza comprendono il supporto affettivo e morale, la gestione della routine quotidiana del paziente, l’organizzazione di visite e terapie e il disbrigo della burocrazia medica, come le pratiche di invalidità e accompagnamento. Sono lieto dell’approvazione della legge che manda un messaggio chiaro di solidarietà autentica e concreta, come Istituzione che ha il dovere di accompagnare, promuovere e sostenere chi aiuta”.

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