Politica

Europee 2019: Virginia Puzzolo, la candidata siciliana che viene dallo spazio

«Uno sviluppo territoriale non sostenibile non può esistere. Per questo, per pensare al futuro della nostra terra, dobbiamo investire seriamente nella ricerca e nell’innovazione tecnologica». Parola di Virginia Puzzolo, catanese di 44 anni, candidata nella circoscrizione Isole con la lista Pd-Siamo Europei. Capasettore  per il programma Spazio all’Agenzia Esecutiva per la Ricerca, Puzzolo viene da […]

Pubblicato 5 anni fa

«Uno sviluppo territoriale non sostenibile non può esistere. Per questo, per pensare al futuro della nostra terra, dobbiamo investire seriamente nella ricerca e nell’innovazione tecnologica». Parola di Virginia Puzzolo, catanese di 44 anni, candidata nella circoscrizione Isole con la lista Pd-Siamo Europei. Capasettore  per il programma Spazio all’Agenzia Esecutiva per la Ricerca, Puzzolo viene da Catania ma vive a Bruxelles e si sente cittadina europea. Senza però dimenticare i problemi della sua terra, che ha passato gli ultimi mesi a girare in lungo e in largo.

Puzzolo, partiamo dalle infrastrutture: com’è arrivare ad Agrigento?
«Arrivare ad Agrigento è scomodo così come in molte altre località della Sicilia. Per fortuna, ho un fuoristrada che se la cava piuttosto bene visto lo stato in cui si trovano le strade. Il treno qui non rappresenta un’alternativa nel caso in cui si voglia fare un tour come quello che sto facendo io in queste settimane. E tutto questo nonostante il governo, incredibilmente, definisca la Strada degli scrittori un’infrastruttura strategica come la Tav Torino-Lione. Qui, facendo le dovute proporzioni, sono stati sperperati molti più soldi».

E di chi è la colpa?
«Non è mai semplice individuare le responsabilità. In primo luogo perché su più livelli: dalle autorità locali che non hanno svolto il proprio compito adeguatamente, a quelle nazionali che non hanno controllato. Parlando più in generale, e ampliando il discorso a quando di mezzo ci sono i fondi europei, certamente si aggiunge una riflessione su come i finanziamenti vengano assegnati e su quali meccanismi di controllo siano stati attivati per verificare le spese. Io dico sempre che è facile dare la colpa all’Europa, la verità è che in Sicilia non si fa abbastanza: il personale degli enti pubblici non è stato formato per gestire i fondi europei e per spenderli bene. Pensiamo ai dati: al 31 gennaio 2018 erano stati spesi fondi comunitari per lo 0,37 per cento. I soldi ci sono, ma non li usiamo».

A proposito di competenza. A guardare il suo profilo professionale, c’è da chiedersi chi glielo abbia fatto fare.
«Non è la prima volta che me lo sento domandare e sono sicura che non sarà l’ultima. Io, in effetti, lavoro già a Bruxelles per la Commissione europea, per cui in Europa ci sono già. Ma visto il momento storico che stiamo vivendo, in Europa e in Italia, ho deciso che dovevo fare di più. Ho voluto mettere la mia esperienza e la competenza accumulata a disposizione dei siciliani e dei sardi. Come parlamentare europea potrò rappresentare e portare avanti le istanze della nostra terra. Cosa che in Commissione non posso fare per via della neutralità di questa istituzione. In questi anni a Bruxelles ho fatto molta esperienza sul funzionamento delle istituzioni UE, sui programmi di finanziamento e su come si possa semplificare la burocrazia. Ma, ancora di più, oggi credo di potere contribuire a ridare una visione strategica per la zona euromediterranea».

Quali sono i punti principali del suo programma?
«Sviluppo e occupazione, ricerca e innovazione, sostenibilità ambientale e sociale. Questi sono i tre punti cardine del mio programma. Dobbiamo puntare a sviluppare i nostri territori per creare occupazione e opportunità imprenditoriali. In Sicilia ci sono aziende eccellenti, ad altissimo tasso d’innovazione, ma non ne parla nessuno. Io voglio lavorare con loro, voglio dare loro lo spazio che meritano, e dimostrare che si può fare molto di più sul territorio e per il territorio. E poi la ricerca e l’innovazione sono sempre gli elementi vincenti. Credo che l’unico modo per migliorarsi sia investire nel futuro. Aggiungo che sono laureata in Scienze naturali, e ho lavorato per anni sull’Etna, quindi la gestione dell’ambiente e la sua salvaguardia sono argomenti per me molto importanti».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *