Favara

Favara, Anna Alba si dimette e passa all’attacco: “Abbandonata da tutti perché non in mano a pupari”

Dopo le dimissioni l'ex sindaca passa all'attacco: parole forti contro il deputato Di Caro

Pubblicato 3 anni fa

“Ho sempre amministrato con coscienza ed ho cercato di garantire sempre il meglio per la mia comunità. Spesso sono stata criticata per i miei toni schietti, per il mio essere ostinata e a volte testarda, e per essere poco incline a prendere in giro il prossimo. Perdonatemi, ma preferisco la schiettezza alle menzogne e alle false illusioni”, così in conferenza stampa l’ex sindaco ormai della città di Favara Anna Alba, che dopo aver protocollato le dimissioni, ha deciso di spiegare il perché di tale decisioni. Adesso dovranno decorrere 20 giorni prima che le dimissioni divengano irrevocabili. Ne seguirà lo scioglimento della giunta e l’arrivo del commissario regionale.

Eletta nel giugno del 2016 a furor di popolo, conquistando anche la maggioranza assoluta in Consiglio comunale, Alba in questi ultimi periodi si è sentita abbandonata dallo Stato, dalla Politica, dal Movimento 5 stelle e non ha risparmiato duri attacchi al deputato Giovanni Di Caro. “Credevo di appartenere ad un gruppo politico in cui la regola dell’uno vale uno avrebbe portato un processo di democrazia partecipata nella quale ognuno si assumesse pro quota la propria responsabilità come io ho fatto fino ad oggi e continuerò a fare fino all’ultimo giorno in cui sarò Sindaco di questa città. Sicuramente con 20 deputati regionali del tuo movimento, di cui uno persino favarese, ci si aspettava una collaborazione e un dialogo che avrebbe potuto fare la differenza. Purtroppo invece, chi doveva assumersi parte della responsabilità, non solo si è voltato dall’altra parte ma ha rappresentato un grosso ostacolo, un avversario capaci di colpirti dall’interno. Un onorevole latitante, che in piena emergenza pandemica organizza incontri con operatori ecologici ed altri soggetti promettendo l’arrivo di somme che dopo 8 mesi non si vedono ancora. Con il suo comportamento ha illuso ed esasperato decine di lavoratori che si trovano in una condizione già preoccupante e delicata. È facile fare false promesse da Palermo e lasciare il Sindaco ad affrontare i problemi. Un sindaco che non solo si trova quotidianamente in trincea ma che è pure costretto a spiegare le menzogne dette da altri”, dice Alba. “La sua assenza sul territorio è stata mortificante per la comunità. Le sue sporadiche comparsate a fianco di precari e netturbini, servivano solo a strumentalizzare una crisi reale per lustrare la sua immagine di politico attento e sensibile.
È divenuto chiaro, ormai a tutti, come si sia cercato di screditare continuamente questa amministrazione, solo perché ho scelto di stare fuori dal suo controllo. Solo perché ho scelto di non essere una Pupa in mano ad un Puparo”.

Sono stati cinque anni duri per la prima donna sindaca; ha dovuto fare i conti con dissesto finanziario, riuscendo a mettere in ordine in conti del comune, approvato in piena pandemia il bilancio 2016-2018, il rendiconto 2016, il bilancio 2017-2019, il rendiconto 2017, bilancio 2018-2020, il rendiconto 2018, il bilancio 2019-2021 e tutti gli atti propedeutici per consentire il rientro da un dissesto che ormai aveva incancrenito l’ente da anni; ha superato, grazie anche al Consiglio comunale, una mozione di sfiducia, ha rinunciato a circa 50 mila euro di indennità, e negli ultimi mesi ha dovuto gestire la situazione rifiuti e lo sciopero arbitrario dei netturbini, a questi si aggiunge anche la questione precari, con Sit-in non autorizzati, occupazione del palazzo di città, uffici chiusi.

“Mi sono sforzata per capire il perché si sia arrivato a tanto.
Qualcuno ha convinto i precari che avrebbero potuto firmare il contratto a tempo indeterminato all’indomani delle mie dimissioni, e gli stessi netturbini hanno dichiarato che dopo le mie dimissioni avrebbero ripreso il servizio. Qualcuno ha voluto utilizzare i precari e i netturbini per andare contro di me e farsi la campagna elettorale. Vile strategie che grava non solo sulle mie spalle ma su quelle di tutta una comunità ad oggi in ginocchio. Ecco, le mie dimissioni sono arrivate, “
prosegue nel suo discorso l’ex sindaco Alba parlando con gli organi di stampa.

Tanti gli obiettivi raggiunti in questi anni, che Alba tiene a precisare; dal rifacimento piazza Cavour alla ristrutturazione dell’Ex carcere e della Biblioteca, dal progetto di Metanizzazione che si stava perdendo a causa delle mancate approvazioni con i pareri degli enti preposti all’ efficientamento energetico con un importantissimo risparmio per la comunità, e ancora si è lavorato per ridare nuove scuole agli studenti, un nuovo asilo nido, la mensa, è stato regolamentato il cimitero, rimodulato la pianta organica delle farmacie, ed è stato riaperto il mercato del venerdì con il superamento del totale abusivismo che c’era da anni.

“Nonostante il mio orgoglio, il mio coraggio, la mia determinazione se come pensano alcuni il male sono io non ho problemi a rimettere il mio mandato.
Non è un atto di codardia, ma un atto di amore per la città
, conclude Anna Alba. Ringrazio tutte le persone che in questo percorso mi sono state al fianco mi hanno insegnato tanto. Nessuna amarezza oggi, tanto orgoglio di essere stata il primo sindaco Donna della mia comunità.”

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