Agrigento

I turbamenti di un giovane nell’Agrigento perduta

Tu sei il portavoce di Italia Viva  e come sai abbiamo letto e pubblicato i vostri comunicati stampa,  qualcuno addirittura non firmato. Avete espresso come gruppo assolutamente giovanile forti e rammaricati rilievi sulla situazione agrigentina e nazionale. Mi ha colpito un vostro comunicato dove alludevate sarcasticamente  di attendere sulla riva del fiume che passasse  il […]

Pubblicato 4 anni fa

Tu sei il portavoce di Italia Viva  e come sai abbiamo letto e pubblicato i vostri comunicati stampa,  qualcuno addirittura non firmato. Avete espresso come gruppo assolutamente giovanile forti e rammaricati rilievi sulla situazione agrigentina e nazionale. Mi ha colpito un vostro comunicato dove alludevate sarcasticamente  di attendere sulla riva del fiume che passasse  il cadavere del  PD. E’ comprensibile che i giovani  di oggi e di sempre si trovino dinanzi ai sogni dell’utopia che non si realizza mentre dovete lottare contro un realismo che vi affossa. Come adulto anziano mi metto subito in discussione, quindi fai pure , puoi dare addosso a padri e nonni.

“Su facebook ho fatto recentemente una riflessione su Saturno ed Enea. Il Saturno che mangia i suoi figli per paura che questi lo spodestino e l’Enea che si carica sulle spalle il vecchio  padre e fugge con lui dalle fiamme di Troia. Nonostante tutto oggi la politica non riesce ad essere la palestra che dovrebbe far diventare i giovani classe dirigente.. Forse perché gli adulti temono. Forse perché i giovani possono avere una colpa, perché non dirlo, quella del disinteresse. In diversi comunicati abbiamo fatto delle domande e precisamente, questa città, questo paese cosa vuole davvero?  Vuole dei giovani che siano utili  ma non funzionali e strumentalizzati al tempo delle elezioni? Questo è il motivo per cui ci siamo detti a priori che forse era meglio  stare un passo indietro, osservare meglio”.

Cosa vi fa pensare quella battuta del vecchio Camilleri ai giovani del Liceo Empedocle di Agrigento allorchè in streaming li ha esortati a stare attenti a nuove sirene, a renziani e grillini “che sono già cadaveri”? E se lo sono loro, figuriamoci gli altri.

Anche nei nostri comunicati abbiamo utilizzato qualche provocazione e dicendo anche di andare oltre Italia Viva che è un partito moderno ma una forma partito piuttosto vecchia.

—Addirittura state all’ombra del “Comitato Sturzo”. Quindi un po’ di vecchio lo avete recuperato. E diciamo pure che in fatto di citazioni un po’ tutti non fanno altro che richiamarsi ad Alcide De Gasperi, a Moro o a Berlinguer. Difficile trovare altre citazioni.

“Certo. Ma diciamo pure che Italia Viva oggi non è riuscita ad esistere, sarebbe da bugiardi dire che Italia Viva è ben strutturata. Abbiamo fatto appello ad altre forze, ai “liberi e forti” di don Sturzo, a noi non interessano le geometrie di destra, di centro o di sinistra, perché noi quelle cose le abbiamo lette sui libri, noi diciottenni , ne siamo interessati e lo abbiamo chiesto a voi adulti. Chiaramente vogliamo dire che noi giovani siamo solamente futuro. Siamo un gruppo di giovani che si è affacciato alla politica da poco , per simpatia con Renzi e per esserci da giovani che vogliono riempire un vuoto politico. Se non lo riempiono i giovani nessuno ci potrà riuscire.  L’amico Faraone ci è stato accanto e ci ha dato sostegno, abbiamo conosciuto a Catania Teresa Bellanova, Marattin però occorre dire che Italia Viva non nasce per salvare le poltrone perché se lo fa smette di esistere domani stesso”.

Su Agrigento, in dettaglio che idee avete.  In questi ultimi mesi Grandangolo ha affrontato la situazione delle coste, del mare, dei depuratori. Oggi apprendiamo  da un comunicato del sindaco Firetto che qualcosa si muove. Anzi si muove qualcuno ( di cui non si dice nome e cognome), sempre designato dalla politica anonima, che perlomeno trent’anni fa doveva muoversi. Mentre la Confcommercio spreca le sue parole giustizialiste sui migranti che rimane sempre un altro grave  versante su cui discutere. Ma non ti sembra un obbrobrio questa lentezza decisionale? Non ha ricevuto manutenzione solo il ponte Morandi di Genova ma anche la nostra città . E molti nostri problemi sono già passati in prescrizione.

“Tutto questo è triste e a vent’anni ti toglie molto dell’entusiasmo naturale. Spesso noi ci ritroviamo a chiedere cosa si aspetta questa città e per tutta risposta ci ritroviamo con un disinteresse disarmante”.

Quindi così come si è impostata la campagna elettorale non ci si può attendere granchè?

“Bisogna chiedere ai cittadini cosa vogliono e facciamo bene quando noi giovani chiediamo se siamo una risorsa  palese o strumentale. Si vuole un candidato sindaco che sia capace, competente o quel candidato sindaco capace di fare le solite promessucce?  Bisogna chiedere alla città cosa vuole dalla politica, questa è la domanda che va fatta. Se la politica è in crisi i cittadini cosa chiedono a questa politica?”.

Certo, un gran bel discorso sulla maturità civica e politica va fatto e da tempo certi poteri egemoni sono sotto gli occhi di tutti, ci troviamo dinanzi ad uno scambismo di poltrone tra i soliti sugheri che galleggiano e fanno parte della solita compagnia di giro. Osserviamo per esempio l’università da sembrare una squadra di calcio che  cambia spesso allenatore però poi nell’entourage amministrativo troviamo quelli che hanno visto nascere, crescere e morire l’università. Salvo poi , a cose “sfatte”, portare in procura i registri. 

“Mi piace fare riferimento ad una nostra nota stampa sulle amministrative. Ci riferivamo a  coloro che  hanno i voti e  vanno in consiglio comunale, chiedevamo che una generazione di trentenni vi andasse perché altrimenti ci ritroviamo coi soliti nomi.  La rivoluzione va fatta in una sola maniera, ascoltando i giovani”.

D’accordo, siete disincantati, ma non pensate di organizzare una vostra lista? Anche se, c’è da osservare , che saremo inondati dal qualunquismo delle liste civiche, equivalenti  ai rampolli delle lobby agrigentine.

“Inizialmente avevamo pensato a delle candidature spontanee poi per come sono andate le vicende locali ce ne siamo estraniati. Non so se Italia Viva prenderà delle decisioni, non sono informato ma credo che a noi non interessi perché abbiamo voluto disinteressarci. La sinistra, il Pd,  sta facendo come sempre un richiamo a fare le liste ma non è questo il modo di esistere, un partito che si possa chiamare partito ha bisogno di leader, le liste sono poca cosa.  Non è questo fare politica”.

E del resto, dovunque ti giri, non c’è competizione sui programmi per la città ma discorsi di ballatoio su cellule e tessere che si spostano sulla scacchiera di un immaginario potere. Sei d’accordo su questo?

“Chiaro. Per questo c’è da chiedersi come riempire questo vuoto. Non è necessario un gruppo di giovani, bisogna partecipare tutti, ognuno ci metta la propria faccia, si facciano le critiche ma per poi proporre qualcosa”.

Anche ai tempi  della Democrazia Cristiana e del Pci c’era un dibattito enorme, oggi siamo oltremodo regrediti.

“Assolutamente si. Ed è tremendo constatarlo. Quest’anno ho superato gli esami di  maturità   e nei nostri comunicati abbiamo scritto della necessità di una scuola etica a fronte di una scuola che non vuole cambiare, che non vuole difendere se stessa. La scuola deve fare una forte autocritica sulle sue storture e inefficienze”.

Annotiamo anche le responsabilità degli attuali dirigenti scolastici messi in crisi da un coronavirus che sta facendo emergere le molte limitatezze e vanità dirigenziali.

“Di dirigenti competenti ne abbiamo però credo che in questo momento debbano occuparsi davvero della scuola , fuori da procedure burocratiche e tabellucci inutili. Non si può più pensare che istruire dei ragazzi significhi educarli. Tramandare nozioni è poco utile. Oggi i ragazzi non riescono a capire ciò che succede, non hanno contezza della realtà.  I giovani non hanno più un orizzonte perché gli adulti glielo tranciano. I giovani devono anche sognare perché se non lo fanno ora non lo faranno mai più”.

Mi piace immaginare che almeno voi in questa Agrigento perduta saprete mettere un bel segno sulla scheda elettorale. Ancora però aspetto le tue lagnanze nei miei confronti.

“Ricordavo prima la favola di Saturno che mangiava i suoi figli”.

Oddio, ma ti ho chiamato a discuterne…..

“No, no, io la ringrazio per avermi chiamato. Gli adulti hanno grandi responsabilità, alcuni ne hanno contezza altri ipocritamente lo ammettono. Però bisogna fare un passo avanti   e al netto delle ipocrisie mettersi insieme al lavoro. Torniamo su Enea quindi. E dobbiamo smettere di prendercela con l’immigrazione e pensare seriamente al fenomeno dell’emigrazione dei giovani, perché non hanno un futuro e non hanno l’appoggio di nessuno. Per esempio, c’è bisogno di un garante nei concorsi. In tutti i concorsi compreso quelli per carabiniere. Un giovane che ha superato le prove non può sentirsi dire “non ha un viso adatto alla divisa” oppure “mostra atteggiamento infantile” e per questo venire tagliato fuori dal concorso. Lo sappiamo perché uno del nostro gruppo ha partecipato a questo concorso. Quindi la politica deve fare il suo lavoro e dare voce a chi voce non ha, Italia Viva deve occuparsi di queste battaglie.  Noi abbiamo lanciato questo urlo di dolore e la politica ci deve delle risposte. I giovani chiedono aiuto e qualcuno deve andare a soccorrerli. Noi siamo futuro ma dateci la possibilità di esserlo”.

Per ultimo, ti chiedo che effetto ha avuto l’educazione alla legalità che da anni è presente nella scuola.

“Abbiamo partecipato a diversi convegni ma sono costretto a dire che è stata una retorica dell’antimafia, utile soltanto all’amministratore locale, al burocrate di turno. Abbiamo sentito discorsi moralistici e terribilmente ammuffiti, oserei dire. Ma la differenza noi la facciamo quando usciamo da quelle sale e osserviamo il nostro modo di vivere, il nostro fare quotidiano che ci dimostra quanto siamo differenti. La scuola deve allontanarsi da questa ipocrisia, deve accettare le critiche, accettare che le cose non condivise vanno dette lo stesso. Per esempio quella perdita di tempo che è stata la scuola-lavoro, una grande truffa che ha rubato ore preziose ai ragazzi con laboratori che potevano essere evitati perché poco utili”. 

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