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L’assessore aiuta Agrigento sotto i colpi del “fuoco amico”

La mappa delle posizioni politiche ad Agrigento è cambiata vistosamente e direi anche improvvisamente,  imposta dall’evoluzione dei  problemi e dei  bisogni. Che benefici ci possiamo aspettare in tempi di coronavirus? “Innanzitutto da parte mia c’è quello di mettere al servizio chiaramente della Sicilia il ruolo e l’incarico ricevuto e poi con le ragioni del cuore […]

Pubblicato 3 anni fa

La mappa delle posizioni politiche ad Agrigento è cambiata vistosamente e direi anche improvvisamente,  imposta dall’evoluzione dei  problemi e dei  bisogni. Che benefici ci possiamo aspettare in tempi di coronavirus?

“Innanzitutto da parte mia c’è quello di mettere al servizio chiaramente della Sicilia il ruolo e l’incarico ricevuto e poi con le ragioni del cuore la città di Agrigento. In questo senso una delle mie prime cose è stata quella di contattare il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè , affinchè insieme si riuscisse a sbloccare un finanziamento che per una legge regionale era previsto per la città di Agrigento”.

C’entra anche  la rete idrica che fu finanziata sotto la sua sindacatura ma di cui si erano perse le tracce?

“Prima della rete idrica anche di fondi specifici per il centro storico di Agrigento che siamo riusciti a sbloccare. Questo come segnale del fatto che le presenze istituzionali possono collaborare insieme per il territorio e specificamente per la città di Agrigento”.

Però si nota, e anche lei l’avrà notato, c’è un “fuoco amico” che scarica su lei e La Rocca Ruvolo una fogna di parole che contraddicono le intenzioni del cosiddetto “centrodestra compatto” che vuole le elezioni. Date una mano al dimauriano sindaco Miccichè e contemporaneamente si spara contro di voi? Sarebbe questo lo stile di governo?

“Facendo politica prendi atto anche del livello basso a cui tendono certe provocazioni verso le quali non bisogna mai scendere. Noi manteniamo il livello alto di proposta e di capacità di rappresentazione e soprattutto nella nostra azione manteniamo l’interesse generale mirando ad Agrigento e alla sua provincia, superando tutte le vicende di cortile  e di piccolo cabotaggio”.

Insomma siamo al “ma guarda e passa”.

“Assolutamente si”.

E sicuramente con l’aiuto del  sindaco Miccichè che non ha certo lo stile dei suoi mentori, supererete insieme questo momento barbarico. Forse dovuto all’affezionamento alla Lega che diventa una sorta di “anschluss” agrigentina, (offensiva per il nostro umanesimo), decisa da qualche “vecchia gloria” della politica regionale e quel che è più grave da “giovani glorie” che si sono forgiate, a loro dire,  nelle strumentali liste civiche. 

“Ritengo che dobbiamo distinguere tra fatti istituzionali e fatti di posizionamento politico. Quindi nel rispetto dei ruoli  si deve lavorare per il territorio e poi ognuno si gioca la partita all’interno della propria formazione. Oggi più che mai il ruolo istituzionale impone di fare un ragionamento di interesse generale, superando qualunque tipo di appartenenza, di corrente o di area. Soltanto così possiamo superare anche i ritardi perché purtroppo  queste logiche di appartenenza hanno condizionato per tanto tempo la vita di questa città che pur avendo avuto  una grande rappresentanza politica  oggi sconta gravissimi ritardi. Sotto il profilo soprattutto infrastrutturale, viario, ferroviario, dei servizi, ecco, oggi il nostro sforzo dovrebbe essere quello di riuscire a superare questo gap e questi ritardi. Attraverso una azione di governo importante. Penso che col governo Musumeci ci sono le condizioni e in questi giorni, precisamente ieri c’è stato un incontro con tutta la Giunta regionale sul tema della riprogrammazione dei fondi comunitari e domani sempre con la Giunta saremo a Pergusa per concentrarci sul tema della programmazione, del  bilancio e avere così una visione della Sicilia che valorizza il territorio e i cittadini. Anche qui darò un importante contributo per rappresentare al meglio Agrigento”.

A proposito di infrastrutture, si continua a parlare del Ponte sullo Stretto già annullato dal governo Monti, dell’aeroporto di Agrigento si tace e pure silenzio sul rigassificatore di Porto Empedocle, opera infausta contro il quale lei  promosse un referendum. Le ultime notizie?

“Purtroppo si sono persi anni e treni importanti fino al punto che oggi siamo assediati da una difficile sostenibilità economica per quanto riguarda l’aeroporto. E’ diventata una partita molto difficile”. 

Pensi ai benefici che in tempo di coronavirus avrebbe avuto un aeroporto ad Agrigento, in termini turistici e di trasferimento veloce che avrebbe evitato l’attraversamento della penisola e i maggiori rischi di contagio. 

“Certo sarebbe stato fondamentale però  le condizioni ci potrebbero essere con i fondi comunitari che ci sono e poi pensare al potenziamento della linea ferrata  sul quale argomento posso dire che ci sono ragionamenti già avviati per i tempi di percorrenza. La sfida che abbiamo è quella di ridurre le distanze e consentire un recupero per uscire dalla marginalità che è stata causa di una grande desertificazione industriale e di altre attività economiche”.

Nel panorama nazionale si discute tantissimo, cadono vecchi pregiudizi e paletti ideologici e ormai a leggere  gli editorialisti si apprende che il boy-scout di Rignano ci costringe ad una rivalutazione di Berlusconi. Lei e la Ruvolo avete optato recentemente per Forza Italia che continua a dirsi partito liberale all’opposto del sovranismo del tandem Salvini-Meloni. La scorsa settimana su Grandangolo  ho ricordato come il quarto governo De Gasperi non ebbe la maggioranza eppure col sostegno dei liberali  diede avvio alla Costituzione e riuscì a governare decentemente. Oggi si ripete il caso  sotto altre spoglie, con il “democristiano” Conte ( il copyright non è mio) e l’aiutino dei liberali di Forza Italia che certo non saranno come i liberali di De Gasperi, ma a caval donato non si guarda in bocca. Fuor d’ironia, il bene comune richiede discorsi machiavellici? 

“In questo momento e per il bene del paese io penso che riusciremo a superare questa fase difficile sotto il punto di vista economico, sociale e planetario. Una pandemia che ha rimesso in discussione tutti i nostri punti di riferimento”.

Ma non stiamo imparando la lezione.

“Si, oggi occorre recuperare  una grande saggezza, comprendere che in gioco c’è il paese, il futuro delle nostre esistenze”. 

Un’ultima domanda, il rigassificatore di Porto Empedocle non si fa perchè economicamente infruttuoso o perché si considera una bomba contro la nostra identità turistica?         

Non mi risultano atti nuovi ma bisognerebbe stare molto attenti alla difesa del territorio.  E su questo alcuni meriti ce li possiamo ascrivere per aver difeso il territorio”. 

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