Porto Empedocle

Empedoclino morto in ospedale: “Familiari già risarciti”: esclusa parte civile

Tutti i difensori hanno preannunciato questa mattina di volere definire il processo nella forma del rito abbreviato

Pubblicato 3 anni fa

Esclusi dalla costituzione di parte civile poiché hanno già ottenuto il risarcimento dall’assicurazione in seguito alla morte del congiunto. Lo ha disposto il gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto che, accogliendo l’istanza difensiva dell’avvocato Angelo Farruggia a cui si sono associati tutti gli altri difensori, ha sciolto la riserva sulla costituzione decretandone l’esclusione. 

La storia

La vicenda è quella scaturita dalla morte dell’empedoclino Michele Di Stefano, deceduto in ospedale in seguito ad una frattura derivante un incidente stradale. Questa mattina è ripresa l’udienza preliminare a carico di quattro medici del reparto di ortopedia dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento – Giovanna Callea, Giuseppe Tulumello, Santo Rapisarda e Salvatore Pinella – accusati di omicidio colposo. In particolare, ai medici si contesta “di non avere tempestivamente diagnosticato un infarto intestinale che poteva essere contrastato e risolto con un intervento chirurgico entro le 24 ore.” La Procura di Agrigento aveva chiesto l’archiviazione delle posizioni dei medici che però è stata rigettata dal gip che invece ne ha disposto l’imputazione coatta. Tutti i difensori hanno preannunciato questa mattina di volere definire il processo nella forma del rito abbreviato condizionato a una perizia medico-legale, anche in considerazione del fatto che la consulenza redatta dal P.M., aveva escluso il nesso tra l’operato dei medici e il decesso.

Il risarcimento e l’esclusione

Nel procedimento gli eredi della vittima avevano chiesto di costituirsi parte civile, al fine di ottenere il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale derivante dalla morte del proprio congiunto. L’avvocato Angelo Farruggia, difensore della dottoressa Callea, dopo essere venuto in possesso tramite indagini difensive degli atti di transazione che gli eredi avevano stipulato con la compagnia assicurativa del veicolo che aveva provocato il sinistro, aveva eccepito e chiesto l’esclusione della parte civile dal processo, poiché gli eredi, avevano omesso di riferire che erano già stati integralmente risarciti, con elevati importi, dalla  compagnia assicurativa e che pertanto la costituzione di parte civile mirava ad ottenere una inammissibile duplicazione del risarcimento in danno dei sanitari. All’eccezione si sono associati tutti gli altri difensori: gli avvocati Pier Luigi Cappello, Salvatore Pennica, Alfonso Neri ed Eugenio Longo. Il Giudice, che si era riservato di decidere concedendo un temine al difensore della parte civile per replicare all’eccezione, oggi ha sciolto la riserva, disponendo l’espulsione delle parti civili dal processo, evidenziando che l’evento dannoso, per il quale gli eredi erano già stati integralmente risarciti, non può diventare occasione di locupletazione di un doppio risarcimento in danno dei medici. Si torna in aula l’1 dicembre.   

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