Porto Empedocle

Inchiesta bilanci gonfiati a Porto Empedocle: scontro tra difesa e perito

Si è concluso ieri l’incidente probatorio, davanti il Gip Stefano Zammuto, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti bilanci truccati al Comune di Porto Empedocle. L’incidente probatorio è stato disposto dal giudice, su richiesta effettuata lo scorso ottobre dai pm Alessandra Russo e Simona Faga , per eseguire una perizia sugli atti relativi ai bilanci del Comune empedoclino […]

Pubblicato 5 anni fa

Si è concluso ieri l’incidente probatorio, davanti il Gip Stefano Zammuto, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti bilanci truccati al Comune di Porto Empedocle.

L’incidente probatorio è stato disposto dal giudice, su richiesta effettuata lo scorso ottobre dai pm Alessandra Russo e Simona Faga , per eseguire una perizia sugli atti relativi ai bilanci del Comune empedoclino riguardanti gli anni che vanno dal 2011 al 2014.

L’esame è stato disposto “per accertare la veridicità e la congruità dei dati esposti negli strumenti contabili e nelle certificazioni del Patto di stabilità con particolare riferimento agli importi versati da Enel per le misure compensative”.

A stilare la consulenza il perito Rita Amato che ha esposto in aula le proprie valutazioni. In sostanza la Amato ha confermato come, a suo parere, vi sarebbe delle anomalie, soprattutto relativamente alla contabilità del Comune di Porto Empedocle relativa all’anno 2013.

La commercialista. in una udienza molto accesa, ha affermato davanti ai giudici: ” Gli importi delle misure compensative dell’Enel non potevano essere inserite nei bilanci del Comune perché le relative somme non erano state riscosse”.

Immediata la replica delle difese degli indagati: “Ma lei non lo sa – rivolgendosi alla consulente – che questa normativa, fino al 2015, non era in vigore?”.

L’inchiesta vede iscritte nel registro degli indagati della Procura di Agrigento otto persone, tra queste anche l’ex sindaco di Porto Empedocle, e oggi primo cittadino della Città dei Templi, Lillo Firetto.

La Procura, in sostanza, ipotizza che le entrate siano state gonfiate per non incappare nelle sanzioni previste dalla legge per chi non rispetta il “Patto di stabilità”.

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