Caltanissetta

“Carburante pericoloso”, sequestrati oltre 22 mila litri di gasolio 

Gli accertamenti hanno confermato, in entrambi i casi, la non conformità del gasolio alle previste specifiche commerciali

Pubblicato 10 mesi fa

Oltre 22mila litri di carburante non conforme alla normativa sono stati sequestrati in due impianti di distribuzione tra Gela e Niscemi, in provincia di Caltanissetta, dalla Guardia di finanza e dall’Agenzia delle Dogane nell’ambito un’operazione di contrasto delle frodi nel settore delle accise e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi. I militari delle Fiamme gialle e i funzionari dell’Agenzia delle Dogana hanno prelevato alcuni campioni di idrocarburo presente nei serbato per accertarne il punto di infiammabilità.

Per garantire la tempestività del controllo, ci si è avvalsi del supporto del laboratorio mobile e del laboratorio chimico di Palermo dell’Agenzia delle Dogane, grazie ai quali è stato possibile determinare immediatamente tutte le specifiche fiscali, le caratteristiche merceologiche e ambientali del prodotto prelevato. Gli accertamenti hanno confermato, in entrambi i casi, la non conformità del gasolio alle previste specifiche commerciali. In particolare, il punto di infiammabilità del gasolio, che non deve essere inferiore a 55°C in modo da minimizzare il rischio della formazione di miscele infiammabili nei depositi di stoccaggio, è risultato inferiore ai 40°.

Oltre al sequestro del gasolio non a norma, sono stati segnalati alla Procura di Gela due persone ritenute responsabili di frode nell’esercizio del commercio. Per contrastare le frodi, ogni anno in Italia l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di finanza effettuano migliaia di controlli sui carburanti prelevati presso distributori stradali e depositi commerciali e fiscali. “Un prodotto di scarsa qualità, pur non generando da subito anomalie di funzionamento delle autovetture – spiegano dalla Guardia di finanza dall’Agenzia delle Dogane -, produce, nell’uso prolungato, effetti negativi sugli ingranaggi dei motori e accresce le emissioni di gas di scarico oltre i normali limiti previsti dalle normative europee a tutela dell’ambiente”.

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