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Coronavirus, Sciacca: il commissario Firenze chiama “a raccolta” tutti i medici che sono a casa

Attualmente, all’ospedale di Sciacca c’è poca attività medica e molta attività di cantiere. Sono in corso, infatti, a tappe forzate, i lavori per la realizzazione dei percorsi e dell’area Covid, per i quali sono state stravolte le attività di numerose unità operative che, però, già funzionavano poco o niente. Sì, è proprio così! Facendo un […]

Pubblicato 4 anni fa

Attualmente, all’ospedale di Sciacca c’è poca attività medica e molta attività di cantiere. Sono in corso, infatti, a tappe forzate, i lavori per la realizzazione dei percorsi e dell’area Covid, per i quali sono state stravolte le attività di numerose unità operative che, però, già funzionavano poco o niente. Sì, è proprio così! Facendo un giro in ospedale si incontrano pochissime persone, tante porte chiuse, corridoi e sale d’aspetto deserte. Per attrezzare l’area Covid è stato necessario accorpare Chirurgia, con Ortopedia e Otorino. Ma i servizi in questi reparti erano già stati decimati dalla chiusura del Cup e dal conseguente annullamento di tutte le prestazioni specialistiche non rinviabili. All’ingresso principale del nosocomio, sono stati scaricati materiali vari per la realizzazione di condotte di ventilazione. “Gli operai lavoreranno per tutto il fine settimana – dice Alberto Firenze, Commissario Straordinario chiamato di corsa dalla Regione a sostituire il Direttore Sanitario, Gaetano Migliazzo, ritenuto, per decreto, inadeguato alla gestione dell’emergenza in corso – l’obiettivo è quello di completare e rendere operativi per lunedì prossimo i 20/24 posti dell’area Covid, completi nelle attrezzature ed anche separati dal resto dell’edificio da un diverso impianto di aerazione. Saranno posti di prima assegnazione – continua il Prof. Firenze – a cui contiamo di affiancare 10 posti di Terapia Intensiva a pressione negativa per i quali, però, occorre ancora attendere la consegna di parte dei ventilatori polmonari. Ne abbiamo già 4 disponibili – continua il Commissario – oltre ad altri 3 che ci perverranno da donazioni. Gli ultimi tre dovrebbero arrivare nel corso della prossima settimana.” Gli chiediamo notizie su un possibile incremento del personale a disposizione al servizio di questa area Covid e lui risponde così: “Dall’Asp non sono arrivate risorse economiche aggiuntive, ci stiamo arrangiando con ciò che avevamo a disposizione.  Per quanto riguarda il personale, stiamo provvedendo ad una riorganizzazione interna mentre sono a disposizione 3 nuovi nefrologi, oltre a qualche infermiere ed ausiliario in più. Ma io credo – dice con grande convinzione il Commissario Alberto Firenze – che in un momento come questo, in cui anche lo Stato e la Protezione Civile hanno chiesto ed ottenuto il coinvolgimento  del maggior numero possibile di personale sanitario nelle aree a maggior rischio, nessuno deve potersi sottrarre ai propri impegni. Non è possibile, insomma, che in questo territorio ci siano medici in prima linea e altri medici che fanno riferimento al Distretto Sanitario di Base che vengono tenuti a casa perché i loro servizi sono stati temporaneamente sospesi. Tale situazione l’ho già rappresentata nel corso dell’ultima riunione con i vertici dell’Asp e, comunque – conclude Firenze – ho già scritto al Responsabile del Distretto Sanitario affinchè possano essere messe a disposizione dell’ospedale risorse importanti, come specialisti di base, di continuità assistenziale ed infermieri che attualmente sono tenuti a casa loro senza alcun beneficio per la comunità­.” Un ultimo riferimento lo abbiamo voluto fare per conoscere il futuro dell’Ospedale di Ribera: “Per me è un unico ospedale – dice Firenze – che ha un plesso a Sciacca e uno a Ribera. Detto questo, anche a Ribera ci sono dei lavori in corso per capire come sarà meglio utilizzarlo. E’ chiaro che – conclude il Commissario – il lungo processo di abbandono a cui la struttura è stata sottoposta nel tempo influisce anche sui tempi di recupero della stessa.”

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