Messina

Dj morta: autopsia non chiarisce, resta il giallo e Gioele non si trova

Resta un giallo la morte della dj Viviana Parisi, il cui corpo è stato trovato tre giorni fa nelle campagne di Caronia, a cinque giorni dalla scomparsa con il figlio Gioele di quattro anni, che non è stato ancora trovato. L’autopsia eseguita a Messina, al momento, non ha permesso di chiarire causa e dinamica del […]

Pubblicato 4 anni fa

Resta un
giallo la morte della dj Viviana Parisi, il cui corpo è stato trovato tre
giorni fa nelle campagne di Caronia, a cinque giorni dalla scomparsa con il
figlio Gioele di quattro anni, che non è stato ancora trovato.

L’autopsia
eseguita a Messina, al momento, non ha permesso di chiarire causa e dinamica
del decesso, ne’ di collocarlo nel tempo.

E’ la
professoressa Elena Ventura Spagnolo, uno dei tre periti nominati dalla Procura
di Patti, a spiegare che “al momento
non si può escludere nulla perchè le lesività sul corpo possono essere
compatibili con tutte le ipotesi possibili”. “Abbiamo dei dati che
vanno studiati e attenzionati
– aggiunge – lavoreremo per esclusione fino ad accertare con certezza la causa e
l’epoca della morte”.
Sui tempi non si sbilancia: “depositeremo la consulenza nei 90 giorni previsti”.

L’avvocato
Pietro Venuti, legale del marito della vittima dopo avere parlato col suo
consulente, la dottoressa Pina Certo, rivela che “sono emerse delle fratture su più parti del corpo che era in
avanzato stato di decomposizione”.
Aggiungendo che è vero che “serviranno altri esami per capire cosa
sia successo”,
ma sottolineando che
“sono ferite compatibili con una caduta dall’alto”.
Neppure
l’entomologo Stefano Vanin fissa con certezza i tempi del decesso: “Abbiamo trovato una fauna notevole di
insetti, ma adesso bisogna lavorare i dati in laboratorio”.

A
disporre l’autopsia è stata la Procura di Patti ha aperto un’inchiesta per
omicidio volontario e sequestro di persona, ma senza indagati.

La signora aveva dei problemi“,
aveva detto l’avvocato Venuti prima dell’autopsia, senza però entrare nello
specifico. “Anche il marito – ha
aggiunto il penalista – vuole sapere la
verità come tutti. Lui e’ distrutto dalla vicenda: ha perso la moglie e suo
figlio non è stato ancora trovato. Gli interrogativi sono tanti, ma noi abbiamo
fiducia nella magistratura”.

Il
suocero della dj, Letterio Mondello, ha confermato che “da quando c’è stato questo maledetto virus, Viviana era molto
turbata”
, tanto che “è
stata anche ricoverata
“, ma “era
dolcissima, brava e non lasciava mai il bambino”. “Non ho paura che
mio figlio Daniele venga coinvolto nelle indagini
– ha detto – perchè non ha fatto niente. E’ una bravissima
persona, e ora sta malissimo. Io ho un’idea di questa vicenda, ma non dico
niente”.
Ma ha un amaro presentimento sul nipote: “se spero di rivederlo vivo? No, io penso di no dopo tanti
giorni…”
.

Il papà
di Viviana, Luigino Parisi, ha osservato di “non
avere mai detto che per me l’hanno uccisa, spero che trovino presto mio nipote
Gioele”.
E ha difeso il genero: “Daniele
è una persona speciale e so che erano molto uniti”.

In
mattinata il procuratore Cavallo aveva lanciato un appello: “Chiunque abbia visto qualcosa utile
alle indagini parli”.
Due, in particolare, i destinatari del
messaggio: le persone che hanno riferito di avere visto una donna con un
bambino scavalcare il guard rail.

E’ una testimonianza importante – ha
spiegato – per chiarire se Gioele era con
la madre o no”.
Perchè la vicenda è’ ancora un giallo, con tre ipotesi
principali: omicidio, suicidio o incidente. Tutte piste seguite dalla Procura
che ha delegato le indagini alla Squadra mobile di Messina. Anche quella per
cercare di capire se qualcuno abbia seguito la donna da Sant’Agata di Militello
in poi.

Per
questo la polizia sta visionando tutte le registrazioni dei sistemi di
videosorveglianza del paese del litorale Tirrenico del Messinese. Ma finora con
risultati non proprio confortanti. Si cercano anche particolari che potrebbero
essere sfuggiti sentendo e risentendo testimoni, familiari, amici e conoscenti.
Alla ricerca di un elemento che possa dare una svolta all’inchiesta e,
soprattutto, per riuscire a trovare Gioele.

Sulle
ricerche del bambino ambienti giudiziari ritengono “ingenerose le dichiarazioni dei familiari” su presunti ritardi
o inattività. Secondo i soccorritori il terreno è stato diviso in zone quindi
soltanto per casualità non è stata trovata subito. Ricerche che ancora
continuano.

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