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Raffadali, salgono a due i casi positivi: si tratta di un agente penitenziario

Dopo l’ira del Sindaco Silvio Cuffaro, sul ritardo dell’esito dei tamponi da parte dell’Asp di Agrigento, nella mattinata odierna è arrivato l’esito che si stava aspettando. Un altro cittadino di Raffadali è risultato positivo al Covid-19. Si tratta di un agente penitenziario in servizio al carcere Pasquale di Lorenzo di Agrigento, collega e concittadino dell’altro […]

Pubblicato 4 anni fa

Dopo l’ira del Sindaco Silvio Cuffaro, sul ritardo dell’esito dei tamponi da parte dell’Asp di Agrigento, nella mattinata odierna è arrivato l’esito che si stava aspettando. Un altro cittadino di Raffadali è risultato positivo al Covid-19.

Si tratta di un agente penitenziario in servizio al carcere Pasquale di Lorenzo di Agrigento, collega e concittadino dell’altro agente risultato positivo nei giorni scorsi. Entrambi, lavorano esternamente e non hanno avuto a che fare con i detenuti.

La notizia già da due giorni era stata annunciata dal primo cittadino di Raffadali, Silvio Cuffaro, ma non ancora accertata dall’Asp di Agrigento. “E’ due giorni che so ufficiosamente di un secondo caso nel nostro paese – aveva dichiarato il sindaco – ma l’Asp ancora non ha dato comunicazioni ufficiali”. 

Un “incidente di percorso”  – quello tra Asp e Comune di Raffadali – sottolineato da Cuffaro nel consueto bollettino sui social per informare la popolazione: “Ognuno deve assumersi le responsabilità e non sono più tollerati atti di negligenza” aveva tuonato il primo cittadino con l’intenzione di presentare una denuncia proprio contro l’azienda sanitaria. Poi il chiarimento: “Ho sentito al telefono il direttore dell’Asp e ci incontreremo lunedì”.

“Il Poliziotto Penitenziario in questione, scrive nella sua pagina facebook Giuseppe Di Rosa che lavora presso la struttura carceraria, era in quarantena da 15 giorni, stando alle prescrizioni degli esperti, non dovrebbe avere avuto la possibilità di infettare altre persone, in ogni caso tutto quelli che avevano avuto contatti con il collega precedente e con lui sono stati posti in quarantena preventiva già da quando ha iniziato ad avere i primi sintomi.”

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