Messina

Sgominata banda di narcos: 11 misure (ft e vd)

I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone (5 delle quali in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 2 di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), accusate di far parte di un’organizzazione criminale che gestiva un maxi traffico di cocaina, hashish e marijuana tra la […]

Pubblicato 4 anni fa

I finanzieri del comando
provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei
confronti di 11 persone (5 delle quali in carcere, 4 agli arresti domiciliari e
2 di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), accusate di far parte
di un’organizzazione criminale che gestiva un maxi traffico di cocaina, hashish
e marijuana tra la Calabria e la Sicilia.

L’inchiesta è stata
coordinata dal procuratore di Messina Maurizio de Lucia.

Le indagini, condotte dai
militari del Gruppo di Messina e dirette dalla Direzione distrettuale antimafia,
nascono dagli accertamenti effettuati dopo l’arresto, avvenuto il 26 settembre
2018, di due messinesi, sorpresi agli imbarcaderi dei traghetti privati mentre
trasportavano oltre due chili e 400 grammi di cocaina e hashish, nascosti nelle
fiancate della loro auto. Il quantitativo di droga sequestrato, l’elevato grado
di purezza, pari al 76%, e le modalità operative adottate dagli arrestati,
hanno spinto gli inquirenti a ipotizzare che non si trattasse di un episodio
isolato.

Il 2 febbraio 2019, le Fiamme gialle, sempre nell’ambito della stessa inchiesta, arrestarono un il messinese Gaetano sorpreso al rientro da Catania, a bordo di un’auto noleggiata con 5 chili di marijuana. Le indagini sono proseguite per oltre un anno e hanno portato alla scoperta dell’organizzazione criminale che gestiva un grosso traffico di stupefacenti e che aveva la sua base nel rione Giostra di Messina, con canali di approvvigionamento in Calabria, a Catania e nella stessa città dello Stretto.

Il 23 febbraio i finanzieri
hanno fatto irruzione nell’abitazione di un 37enne, Giacomo Lo Presti, oggi
nuovamente arrestato, nel rione Giostra di Messina, sorprendendo i due
fornitori catanesi, Rosario Conti e William Saccone, di 53 e 59 anni, nonchè –
oltre al proprietario dell’abitazione – il congiunto L. P. G. di 59 anni, il
capo e promotore dell’organizzazione Gaetano Mauro di 29 anni, e i complici M.
F. di 59 e T. V. 32 anni, sequestrando ulteriori 5 chili di marijuana.

Nell’abitazione del rione
Giostra di Messina era stato attivato un servizio di distribuzione di droga
operativo h24, grazie ad un ingegnoso sistema di turnazione tra i componenti
che si alternavano ai padroni di casa, il capo e promotore e la consorte di 34
anni, oggi destinatari di arresto.

Come una normale attività
lavorativa, c’erano frequenti cambi turno e il pagamento di emolumenti accessori
per i turni di reperibilità, alla stregua di veri e propri dipendenti: un vero
e proprio supermarket dello stupefacente.

Sgominata banda di narcos: 11 misure

Uno spacciatore di 36 anni, Carlo
Ardizzone, oggi arrestato, a esempio, percepiva uno stipendio di circa 1.200
euro mensili. Nel corso dell’intera indagine sono stati sequestrati oltre 2
chili di cocaina, oltre 10 chili tra marijuana e hashish, arrestate in
flagranza di reato 8 persone e accertati oltre 2500 episodi di spaccio, nel
breve periodo da novembre 2018 a febbraio 2019; alcuni degli indagati vantavano
la disponibilità di armi da fuoco.

Il blitz costituisce un altro
duro colpo alle organizzazioni criminali del rione Giostra di Messina, sotto
l’influenza di uno dei clan storici e più strutturati della città. A tal
riguardo, il capo e promotore Gaetano Mauro è figlio di Carmelo Mauro detto “Tinnanna”,
un killer 62enne del clan Galli, assassinato il 22 maggio 2001 in un agguato
mafioso con un colpo alla testa, all’incrocio tra viale Giostra e viale Regina
Elena di Messina.

Un rapporto parentale che gli
ha consentito di scalare le gerarchie del clan Galli, venendogli riconosciuta
la sua primazia sul territorio dai congiunti diretti del capo clan Luigi Galli
“Scarpuzza”, di 64 anni: “Lo
sanno che tu comandi anche a me”,
disse quest’ultimo in occasione di
una discussione su un attentato incendiario nei confronti di una sala scommesse
riferibile allo stesso 29enne avvenuto a gennaio 2019. Infine, è stato
accertato come 9 degli 11 destinatari di provvedimento cautelare facciano parte
di nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza, nonchè un soggetto
addirittura quale diretto interessato. Su tale aspetto verranno avviati mirati
approfondimenti.

Questi i destinatati della
misura cautelare: Gaetano Mauro, Giacomo Lo Presti, Alessio Papale, Giacomo
Russo e Domenico Batessa, che sono stati arrestati. Ai domiciliari sono finiti
Domenico Sottile, Carlo Ardizzone, Giusi Stracuzzi e Paolo Di Bella. L’obbligo
di presentazione alla polizia giudiziaria e’ stato notificato a Domenico Papale
e Orazio Margurio.

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