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Scrisse Pirandello: “Chi nasce personaggio vivo può infischiarsene anche della morte”

Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia Agrigentina”

Pubblicato 11 mesi fa

Sembra tutto da decifrare il perché le ex grandi famiglie democristiane dell’agrigentino non aderiscano visibilmente alla DC di Totò Cuffaro. Dopo la scomparsa di Berlusconi le transumanze saranno più opportune?

“Non aderiscono alla Democrazia cristiana di Totò Cuffaro perché non ha un futuro oltre lo Stretto di Messina. Gli agrigentini al momento preferiscono soprassedere  in attesa di tempi migliori per il partito di Cuffaro. Chi ha aderito, salvo qualcuno, non ha una storia politica di rilievo. Sono persone che finalmente hanno trovato una forte visibilità all’ombra dell’ex presidente della Regione. I veterinari dello scudo crociato, ovvero, quelli che salgono sul carro dei vincitori, come detto, preferiscono ancora attendere. Della vecchia guardia, non sussiste alcun interessamento visto che al momento il neo partito marcia a passo ridotto. Certo la morte di Berlusconi, può aprire in Sicilia uno scenario nuovo con possibili adesioni al partito di Cuffaro. Comunque staremo a vedere”.

I vincoli urbanistici che attualmente incidono sulla città non possono essere disattesi dai nuovi tentativi di abusivismo edilizio. Occorre una maggiore vigilanza.

“I vincoli urbanistici hanno di certo tutelato i luoghi storici sul piano archeologico, paesaggistico, ambientale e soprattutto in ordine a particolari situazioni di zone soggette a frane. Purtroppo il vecchio ritornello dei palazzinari contro i reperti e i monumenti storici della città (pi curpa di sti templi non abbiamo futuro) è tornato a risuonare. Non appena viene abbassata la vigilanza, esplodono nuovi fabbricati in barba ai vincoli. L’amministrazione comunale ha tutte le buone ragioni per intervenire e colpire gli audaci costruttori. Il controllo del territorio è un dovere civico così come l’emissione delle ordinanze di demolizione. E poi attraverso i rilievi fotogrammetrici è possibile intervenire subito Ancor prima della costruzione del manufatto. E’ solo questione di vigilanza attiva per mettere fine alla vecchia abitudine di ritenersi libero di costruire ovunque e dovunque. Il lupo ad Agrigento perde il pelo ma non l’abitudine di disattendere le leggi  i regolamenti e le ordinanze”.

Puntuale e opportuna la decisione del sindaco di Taormina, Cateno De Luca che ha regolamentato l’utilizzo del Teatro Greco. Qui ad Agrigento invece occorre discutere e decidere se i terreni allagabili debbano continuare ad essere sede di spettacoli. A loro modo anche disturbanti.

“Condivido e sottoscrivo la decisione presa dal sindaco di Taormina di razionalizzare l’uso del teatro da parte di privati, associazioni ed enti vari. Con la sua presa di posizione evidenzia la necessità di tutelare la struttura da ogni forma di imperio esterno in danno dell’interesse pubblico. Quel che occorre mettere nero su bianco sono le specifiche norme riguardanti il costo dei biglietti, le percentuali d’incasso, le spese di custodia, l’assicurazione degli impianti, gli eventuali danni alla struttura. Tutelare la proprietà ancor prima dell’uso della struttura. Insomma, è nell’interesse comune, sottoscrivere il capitolato con oneri ed onori per qualsiasi evento artistico, canoro, musicale”.

Un tempo il Venerdì Santo veniva onorato con molta discrezione dai media che trasmettevano musica classica o spettacoli edificanti. Poi le proteste per lo Stato laico travolsero  tutte le discrezioni del caso. Oggi il lutto nazionale per la scomparsa di Silvio Berlusconi è apparso inopportuno ed esagerato.

“Troppa grazia direbbe qualcuno. La morte accompagna indistintamente tutti gli esseri della terra: grandi e piccoli, ricchi e poveri,  scienziati e stupidi, generosi e avari. È morto un uomo che ha cambiato la politica rendendola del tutto padronale, con leggi ad personam, con provvedimenti assai discutibili. Al pari del parere di Rosy Bindi, ritengo che la decisione del lutto nazionale, oltrepassa, ogni considerazione di ordine politico istituzionale. Le attenzioni riservate a Berlusconi probabilmente vanno nella direzione di santificare la sua vita al di là di ogni pubblica considerazione. Nulla di personale. Da qui vengono alla mente le parole di Pirandello” chi nasce personaggio, chi ha la ventura di nascere personaggio vivo, può infischiarsi anche della morte. Non muore più! Morrà l’uomo, l’imprenditore, il presidente del Milan, il padre padrone di Forza Italia, il presidente del Consiglio, Berlusconi non muore più. Ovvero venite a visitare i morti prima che morte a visitare vi venga. A Berlusconi non si può negare la vivacità dell’ingegno e del temperamento che da vivo esprimeva il suo scetticismo nei confronti dell’aldilà”.

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