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Sgarbi vuole Agrigento più pulita mentre il suo governo la ripulisce dal reddito di cittadinanza

Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia agrigentina”

Pubblicato 9 mesi fa

Si è aperta a Villa Aurea la mostra sulla bottega degli allievi di Leonardo con annessa “La vergine delle rocce” sulla quale Sgarbi ha imbastito  teologie improvvisate. Nel giardino della villa,  i cerimonieri hanno scritto “riservato” su 50 posti  delle  70 sedie approntate ritenendo Agrigento città della cultura ricolma di accademici militanti.

“I posti erano riservati a persone che rientravano nella lista predisposta da coloro che hanno organizzato la mostra, al punto tale che venivano gentilmente fatte allontanare altre  personalità della comunità agrigentina. La mostra che si richiama all’evento di “Agrigento capitale della cultura” è la prima in assoluto a beneficiare dei riflessi dell’evento culturale. E poi va detto che la mostra straordinaria, “La bottega di Leonardo-La vergine delle Rocce” sarà inclusa nel costo dell’ingresso al Parco della Valle dei templi. Quindi si tratta di una opportunità culturale, ma anche di una risorsa finanziaria per gli organizzatori della mostra in questione. Non mi sorprenderei affatto di altre pari iniziative che saranno organizzate al di fuori del programma cittadino per il 2025. Allora nel nome dell’evento nazionale si svolgeranno nella città dei Templi ulteriori iniziative oleate da  menti istituzionali principalmente di Roma capitale. La mostra resterà aperta dal 31 luglio al 31 dicembre 2023. Una mostra che registrerà di sicuro consensi da parte dei  numerosissimi visitatori ma anche di forti benefici economici. Una scelta da parte degli organizzatori di valorizzare ed incentivare la conoscenza del patrimonio artistico e culturale attraverso la fruizione da parte dei turisti e dei cittadini”.

Il critico e sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi (che nel 92 in una mia intervista sul quotidiano  “La Sicilia” dichiarava “la valle è integra ma la città è brutta e da abbattere”) ha presentato la mostra sollecitando l’Agrigento di oggi  più pulita. Come si ricorderà Sgarbi avrebbe preferito Orvieto città della cultura e qui ad Agrigento non ha voluto infierire sul come il suo governo avesse “ripulito” la Città dei templi dal reddito di cittadinanza.

“Da ospite gradito ha evidenziato le bellezze storiche della millenaria Valle dei templi, sorvolando sul suo pensiero guida che era rivolto prima della proclamazione alla città umbra di Orvieto. Sono dell’avviso che altre iniziative culturali avranno luogo nella nostra città a cura magari di Mediatica, Ellison e Samar. Sono opportunità di notevole interesse culturale in una città fortemente gratificata di un titolo importante che la sottoporrà al giudizio severo dei cittadini e dei turisti. Di sicuro Sgarbi sarà altre volte ad Agrigento per rappresentare altre iniziative. Il tuo giudizio riguardante il reddito di cittadinanza merita un severo esame di coscienza da parte di chi alimenta la guerra contro i deboli per sostenere altre politiche che vanno a beneficio di certe categorie”.

Nessuno dei signori governativi che scendono “a valle” come Sgarbi, osa ricordare come siano stati inutilizzati i fondi del Pnnr compresi quelli per il turismo (circa un miliardo) e quindi restituiti per mancanza di impegni progettuali.

“Agrigento è una città di arrivi e partenze, dove tutti gli ospiti potenti amano parlare di farfalle, di oggetti astratti, del sesso degli angeli, e del bla, bla, bla. Sono finiti i tempi in cui arrivavano i ministri per lo più socialisti ad ufficializzare opere importanti per il territorio agrigentino: Mancini che salva la Valle dei templi e finanzia il ponte Morandi. Lauricella dopo avere approvato la Riforma sulla casa, finanzia il Quadrifoglio di Agrigento e la Canicattì-Licata, l’autostrada Mazara del Vallo-Palermo e la Trapani bivio Alcamo; l’assessore Di Caro che finanzia il lungomare Akragas e l’ospedale di Consolida. Nessuno da Schifani a Riggio, da Di Mauro a Gallo, da Sgarbi a Meloni assicura un finanziamento a sostegno dell’aeroporto di Agrigento. Ci propongono cose oscene come la biblioteca nel cuore della Valle dei templi, da intitolare a Dell’Utri. Agrigento merita rispetto”.

Sul lungomare delle Dune si ripetono i riti dell’estate con l’offerta di posteggi illimitati, paninerie, gelaterie, pizzerie  sold out. Tutto un mondo che andrebbe meglio coordinato per il bene di tutti, come certi blitz ci hanno fatto sapere.

“Il turismo balneare è una grande fonte di guadagno. Migliaia e migliaia di automobilisti lungo le spiagge delle Dune sono obbligati a parcheggiare in aree “gestite” da privati. Utili e guadagni alle stelle sotto il sole dell’estate. Lo stesso dicasi per i servizi riguardanti pizzerie, ristoranti, bar, B&b, paninerie ecc. ecc. Da San Leone al centro città gli esercizi hanno invaso spazi pubblici per dare risposta alla numerosa utenza. E qui occorre prospettare una attenta e capillare attività da parte dei Vigili urbani e delle forze dell’ordine. Le sorprese si avranno all’atto della dichiarazione dei redditi. Molti confortati dal cosiddetto “pizzo dello Stato” continueranno a fare pagare i servizi essenziali come  la Salute e la scuola ai soliti contribuenti: pensionati e dipendenti pubblici e privati. È l’Italia delle diseguaglianze volute. Basterebbe una bella riforma del fisco per mettere fine alla grande furbizia dei tantissimi evasori”.

Nonostante tutta la ginnastica protestataria di queste ultime settimane sulla Sanità, restano severe perplessità che tutto si possa aggiustare  con la  celerità  dovuta a questo settore di servizi pubblici.

“Il danno viene da lontano. Testardi e opportunisti di interessi da parte di chi si ostina a mantenere il numero chiuso nelle facoltà di medicina, mentre gli ospedali e le strutture sanitarie invocano nuovi laureati. In Francia una situazione del genere porterebbe sulle piazze milioni di cittadini. In Italia prevalgono i poteri forti dei luminari e dei baroni che sono riusciti a distruggere la sanità pubblica, togliendo ai giovani il diritto allo studio. Le lobby come sempre hanno il sopravvento sui partiti e sul Parlamento. Purtroppo è una triste realtà vedere tanti giovani trasferirsi in Romania o in Spagna per poi attraverso sentenze rientrare in Italia per il riconoscimento del titolo. Cose da pazzi. È tutto vero. Negli  istituti scolastici  privati i diplomati conseguono il pezzo di carta per sottrarre spazi nei pubblici concorsi ai giovani diplomati nelle scuole pubbliche. Questo andazzo avviene anche nelle università gestite da privati. Purtroppo in Italia il privato è bello e redditizio, così stabiliscono le forze politiche”.

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