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Sospendere la stagione teatrale del “Pirandello”

Conversazione di Diego Romeo con Paolo Cilona nella “Sicilia agrigentina”

Pubblicato 2 anni fa

Circolano voci che il “Comitato pro aeroporto”, nato da pochi mesi, abbia individuato l’area da destinare e precisamente trattasi dell’area scelta anni addietro dalla “gestione D’Orsi” con un progetto dell’ufficio tecnico della provincia. Da notare, però, che questa destinazione fu respinta con voto unanime dal consiglio comunale di Licata. A questo punto, prima che ricominci il cinquantennale bla bla bla, sarebbe necessario che l’attuale Consiglio comunale licatese pronunciasse compiutamente il suo convincimento.

“Il Comitato oltre a battersi per l’aeroporto dovrebbe sin d’ora indicare la zona dove realizzare l’importante opera. Si tratta di una premessa essenziale per capire e comprendere la fattibilità per non perderci nei meandri burocratici-amministrativi. E qui vengono alla luce i gravi comportamenti di vecchi esponenti della politica che anziché portare a termine il progetto su Racalmuto frutto di un accordo di programma Stato-Regione e con un finanziamento definito di 70 milioni di euro con accreditamento di 35 milioni pari al 50 % dell’opera preferivano affossare il progetto sicuro per avviarne un altro dagli esiti incerti e con un voto contrario dell’intero consiglio comunale di Licata. A questo punto bisogna riprendere il progetto su Racalmuto per diversi motivi: a) Il progetto c’è ed è costato 1.250.000,00 di euro. Che l’area individuata aveva ottenuto tutti i pareri progettuali; b) Sulla zona di Racalmuto insiste un’autostrada che collega i due capoluoghi siciliani Agrigento e Caltanissetta. c) che la stragrande maggioranza dei Comuni dell’interno della provincia troverebbero più utile l’area di Racalmuto che un’altra area, penalizzante sul piano della distanza. A questo punto conviene aprire il dibattito per conoscere le intenzioni dei promotori”.

Si annunciano tempi lunghi di convivenza con il Covid. Sospendere la stagione teatrale del “Pirandello” dovrebbe essere una soluzione da percorrere in attesa di tempi più sicuri. Tra l’altro nel cartellone ci sono troppe ripetizioni  annoverando ben 4 opere (su dieci in totale) già rappresentate ad Agrigento in tempi non proprio lontani. (Se devi dire una bugia dilla grossa, La classe, Fiori d’acciaio, Uno, nessuno centomila).

È vero. Il teatro costituisce il punto di aggregazione e di incontro. Senza il  pubblico il teatro perderebbe la sua centralità, la sua funzione culturale, e soprattutto una grave estraneità verso gli artisti privati dal calore degli spettatori. A questo punto converrebbe per tutto il periodo del Covid sospendere la stagione teatrale. Una scelta obbligata, probabilmente saggia, con lo scopo di traguardare il rapporto tra costi e benefici”.

Dati alla mano il costo della raccolta dei rifiuti è uno dei più alti a livello nazionale. Un contrasto enorme con gli ultimi posti delle statistiche occupati dalla città di Agrigento. Tu credi che i capitolati d’appalto siano a difesa del cittadino? L’attuale amministrazione potrebbe dare una risposta.

“E’ vero. La tassa sui rifiuti che l’agrigentino paga è una delle più care sul piano nazionale. Un servizio mediocre, non ottimale, dove le inefficienze sono sotto gli occhi. Aumenti annuali poco rispondenti e giustificabili sul piano del servizio reso. E poi la totale assenza di controlli sull’operato effettuato dalla ditta titolare del servizio. Non basta raccogliere occorre altresì pulire e spazzare le aree localizzate ed individuate. Il capitolato costituisce lo strumento che sancisce oneri ed impegni tra il Comune e la Ditta appaltatrice in ordine al  rapporto contrattuale Un altro elemento è rappresentato da un numero considerevole di cittadini che sfuggono alla tassa ovverosia persone che non dispongono dei mastelli comunali ma di mastelli cinesi o di oggetti vari. Mancano i controlli. Pagare tutti per pagare di meno. Basterebbe fare oculati riscontri ricorrendo all’elenco dei titolari di energia elettrica sia marito, moglie o convivente”.

Recentemente hai continuato a valorizzare un gruppetto di pittori e  poeti nella rassegna ”I colori della pace”. Ci  sarebbe anche da ricordare la  prossima presentazione (il 20 gennaio, aula dell’Università di Agrigento) di  una tua pubblicazione sulle più celebri donne agrigentine. Di poeti e donne , non è che ci sia un gran dibattito ad Agrigento. Eppure, come faremmo senza poeti e donne….

“L’arte, la poesia, la pittura sono forme culturali da tenere sempre vive. Le iniziative riservate agli scrittori, ai poeti e ai pittori servono principalmente a dare alla nostra città punti di riferimento culturali e soprattutto di aggregazione e di confronto. Ed allora ben vengano cerimonie, manifestazioni, dibattiti ed incontri che abbiano un solo denominatore comune ovvero quello della cultura che unisce e non divide i popoli. L’arte  è il sovrano regolatore della vita delle persone presenti in ogni parte del mondo.  E su questa strada ci sarà sempre il sincero impegno e la piena condivisione da parte di chi giustamente ritiene gli artisti costruttori di bellezza, di civiltà e di pace”.

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