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Tutto quel che è la vita di James Salter

di Letizia Bilella

Pubblicato 10 mesi fa

Phil Bowman vive con la madre Beatrice, abbandonata dal marito quando il figlio era piccolo, per sposarsi con un’altra donna, poi con un’altra e poi con un’altra ancora. Dopo la guerra riesce a iscriversi ad Harvard dove vorrebbe studiare biologia, poi però si iscrive a un corso di giornalismo per ritrovarsi alla fine editor di una piccola casa editrice.

Sempre casualmente conosce Vivian, rampolla di una famiglia elitaria della Virginia, la sposa, come se non avesse nulla da fare e quando le nozze si rivelano “doverose, piene di sorrisi di cortesia”, divorzia senza particolari patemi. Da quel momento, nonostante amori finiti male, cause legali e viaggi, Phil si comporta come spettatore della sua stessa vita: si lascia scorrere tutto addosso senza lasciare tracce.

Soltanto in due momenti sembra reagire: quando bacia la madre morta e pensa, disperato, a quanto avrebbe voluto dirle e non ha detto; e quando scopre da un giornale che anche il padre è morto già da un paio d’anni.

Nel 1944, alla vigilia di uno degli scontri navali decisivi per la risoluzione del secondo conflitto mondiale, Phil è un sottotenente della Marina Militare americana di stanza nel Pacifico. È l’esordio  di una vicenda umana che si dipana per 40 anni. Dal Giappone a New York, dove diventa editor; alla Virginia, a Londra, cuore pulsante di una “geografia editoriale” fatta di contatti e affinità personali; alla Spagna, teatro di una esaltante passione amorosa.

A scandire il racconto, una galleria di ritratti femminili cui corrispondono altrettanti modi di intendere e vivere l’amore in tutte le sue sfaccettature; è la cronaca di una lunga e intensa vicenda sentimentale nella quale si affacciano molte donne e molti amori. Sullo sfondo un tributo ai libri, ai loro autori, a un mondo editoriale di altri tempi. Un libro che penetra il lato oscuro di ognuno di noi. Una scrittura aderente ai fatti senza scadere in una descrizione piatta.

Volti, scorci di paesaggi rubati durante viaggi in auto, in aereo o in treno, sguardi incrociati e fantasie: quello che conta nella vita, quello che rimane (o che vorremmo restasse) quando ci guardiamo indietro, e che soltanto la scrittura riesce a salvare fissandolo per sempre. Magico!

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