Giudiziaria

Furti di maioliche storiche a Sciacca, indagati fanno scena muta 

L'indagine nasce da alcuni arresti avvenuti a Sambuca nel febbraio 2022

Pubblicato 11 mesi fa

Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere i cinque indagati raggiunti da misura cautelare dell’obbligo di dimora nell’ambito di un’inchiesta su un’associazione a delinquere specializzata nei furti di pregiate maioliche per pavimenti  prodotte tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 da diverse scuole siciliane di ceramica. 

Ieri mattina si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti il gip del tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella. Le cinque persone coinvolte sono: Vincenzo e Mario Di Benedetto, di 72 e 36 anni, padre e figlio di Sciacca; Marco Gambino, 35 anni di Sciacca; Giuseppe Mancia, 41 anni, di Salemi, e Giovanni Castrofilippo, di Palermo. Il giudice ha confermato per tutti la misura cautelare dell’obbligo di dimora. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Giovanni Forte, Francesco Di Giovanna e Salvatore La Vardera. La difesa presenterà ricorso al tribunale del Riesame.

L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Sciacca, prende le mosse dall’arresto a Sambuca di Sicilia, da parte della locale Stazione Carabinieri, di alcuni appartenenti al gruppo criminale, sorpresi, nel febbraio del 2022, mentre rubavano da una villa disabitata numerose maioliche e consentiva un’analisi mirata di alcune denunce di eventi simili presentate dai proprietari di diverse abitazioni di vecchia costruzione, perlopiù disabitate, ubicate nelle province di Agrigento e Trapani. Le indagini, al cui positivo esito contribuiva il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico di Palermo, culminavano, nella prima fase, con diverse perquisizioni e con il ritrovamento di diverse decine di maioliche, vasi in terracotta, candelabri e argenteria varia.

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