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Mafia, “Rischio contagio e motivi di salute”: Nicosia e Dimino chiedono scarcerazione

Motivi di salute, rischio di diffusione del contagio e un affievolimento delle esigenze cautelari. Sono questi i principali motivi alla base dell’istanza che l’avvocato Salvatore Pennica ha presentato per chiedere la scarcerazione di Antonello Nicosia, 49enne agrigentino, arrestato lo scorso novembre con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta Passepartout. Nicosia, ex collaboratore parlamentare della deputata […]

Pubblicato 4 anni fa

Motivi di salute, rischio di diffusione del contagio e un affievolimento delle esigenze cautelari. Sono questi i principali motivi alla base dell’istanza che l’avvocato Salvatore Pennica ha presentato per chiedere la scarcerazione di Antonello Nicosia, 49enne agrigentino, arrestato lo scorso novembre con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta Passepartout. Nicosia, ex collaboratore parlamentare della deputata di Italia Viva Giusi Occhionero, è accusato di associazione mafiosa e, in particolare, di aver veicolato messaggi tra i vari boss reclusi in diversi istituti penitenziari d’Italia che aveva la possibilità di visitare in quanto assistente parlamentare insieme alla deputata. 

Alcune settimane addietro anche Accursio Dimino, 61enne di Sciacca, altra figura apicale dell’inchiesta e con un passato criminale che risale già ai primi anni novanta con l’operazione Avana, aveva chiesto il differimento di pena. Dimino, accusato tra le altre cose di aver progettato un omicidio proprio insieme a Nicosia, chiede di essere posto agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. 

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