Sciacca

Sciacca, il fiume Carboj salva produzione di angurie dalla siccità

Il racconto di Calogero Bongiovì, titolare dell'azienda "L'anguriotta"

Pubblicato 4 mesi fa

La prossimità del fiume Carboj dalle coltivazioni ha salvato quest’anno il raccolto dell’azienda “L’anguriotta” di Sciacca, marchio nato nel 2022 con il lancio di una produzione di angurie che oggi sono coltivate su 7 ettari di terreno, situati nelle campagne comprese tra Sciacca e Menfi.

“La siccità ha sospeso le irrigazioni del Consorzio di bonifica Agrigento 3 – dice Calogero Bongiovì, titolare dell’azienda – ma noi siamo riusciti a correre ai ripari, chiedendo ed ottenendo tempestivamente dalla Regione Siciliana la possibilità di attingere l’acqua del Carboj, che per fortuna non era a secco. Cosa, questa, che ci ha permesso di conseguire ugualmente i nostri obiettivi. Anche se – ammette – la resa finale sarà di poco inferiore allo standard ottimale, che è di 40 kg di angurie per singola pianta. Siamo comunque soddisfatti per avere ottenuto una produzione di qualità, grazie alle particolari condizioni dei terreni su cui coltiviamo le nostre angurie”.

Ma quella de “L’anguriotta” è ancora una produzione di nicchia. Si stima quest’anno un raccolto finale di quattromila quintali di frutti, distribuiti e commercializzati al momento ancora solo tra i comuni dell’hinterland, quello compreso tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo. “Ma noi – spiega Bongiovì – puntiamo ad accrescere la produzione, è questa la nostra sfida. Guardiamo con fiducia al futuro, ritenendo che la scelta che abbiamo fatto, di valorizzare la produzione di alta qualità, verrà ripagata. Il ciclo delle angurie – conclude l’imprenditore agricolo – dura poco, appena tre mesi, e bisogna monitorare giorno dopo giorno le possibili avversità e le eventuali fitopatologie. Cosa che siamo riusciti a fare”. 

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