Sicilia

Promozione, aggredì guardalinee: 5 anni di squalifica a dirigente Salemi

Mano pesante del Giudice Sportivo della LND Sicilia nei confronti di un dirigente del Salemi, reo di aver colpito con un pugno allo stomaco un assistente dell’arbitro. I fatti risalgono alla partita del campionato di promozione siciliana Salemi-Don Carlo Misilmeri del 24 febbraio. Dopo il pareggio degli ospiti, ritenuto in fuorigioco dal pubblico locale, ma […]

Pubblicato 5 anni fa

Mano pesante del Giudice Sportivo della LND Sicilia nei confronti di un dirigente del Salemi, reo di aver colpito con un pugno allo stomaco un assistente dell’arbitro.

I fatti risalgono alla partita del campionato di promozione siciliana Salemi-Don Carlo Misilmeri del 24 febbraio.

Dopo il pareggio degli ospiti, ritenuto in fuorigioco dal pubblico locale, ma convalidato dal direttore di gara, e’ nato una parapiglia che ha coinvolto varie persone e in cui il dirigente del Salemi, Luciano Romano, ha colpito con un pugno all’addome il collaboratore dell’arbitro, come si legge nella motivazione della squalifica fino al 23 febbraio 2024, per il “contegno irriguardoso nei confronti di ufficiali di gara e, dopo l’allontanamento, per avere assunto contegno minaccioso nei confronti di un assitente arbitrale e per averlo colpito con un violento pugno allo stomaco che provocava forte dolore addominale, senso di svenimento e perdita di equilibrio tanto da non proseguire la gara, rendendosi necessario il ricorso a cure mediche presso un Presidio Ospedaliero dove veniva refertato con una prognosi di 6 giorni salvo complicazioni”.

Il giudice, “valutato che il comportamento sopra riportato configura una condotta da parte del tesserato che rientra tra quelle che determinano l’applicazione delle sanzioni previste dal C.U. n.104/A del 2014; Che, nella concreta fattispecie, infatti, si rinviene una ‘condotta violenta’ secondo la definizione della concorde giurisprudenza federale, che consiste in un comportamento caratterizzato ‘da intenzionalita’ e volontarieta’ miranti a produrre danni da lesioni personali o a porre in pericolo l’integrita’ fisica e che si risolve in un’azione impetuosa e incontrollata connotata da una accentuata volontaria aggressivita’ con coercizione operata su altrui …”.

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