Siracusa

Ucciso per un debito di droga, svolta nelle indagini: un arresto

I carabinieri della Compagnia di Noto hanno arrestato un uomo di Pachino accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del 35enne Emanuele Nastasi, ucciso nel 2015. Il corpo della vittima, la cui autovettura fu ritrovata bruciata nelle campagne del siracusano, non e’ mai stato ritrovato, ma le indagini, pur a distanza di cinque anni, hanno permesso […]

Pubblicato 5 anni fa

I carabinieri della Compagnia di Noto hanno arrestato un uomo di Pachino accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del 35enne Emanuele Nastasi, ucciso nel 2015. Il corpo della vittima, la cui autovettura fu ritrovata bruciata nelle campagne del siracusano, non e’ mai stato ritrovato, ma le indagini, pur a distanza di cinque anni, hanno permesso di arrestare il presunto assassino, noto spacciatore del luogo, con cui la vittima, per un banale debito di droga, aveva avuto delle discussioni e si era ribellato, pagando l’affronto con il sangue.

Per gli inquirenti ad avere ucciso l’uomo sono stati Raffaele e Paolo Forestieri, quest’ultimo ammazzato cinque anni fa, pochi mesi dopo il delitto. Dalla sera del 4 gennaio 2015 di Emanuele Nastasi non si aveva piu’ alcuna notizia: il cellulare aveva smesso di funzionare gia’ prima di mezzanotte e, poco dopo, nell’isolata contrada Campo Reale, era stata ritrovata la vettura in fiamme. Voci messe in giro per depistare le indagini, dicevano che si fosse allontanato volontariamente. Nessuna lettera di addio, ne’ altri indizi che potessero fare pensare alla sua fuga o ad un gesto autolesionistico. Il corpo, peraltro, non e’ mai stato ritrovato. Un mistero che e’ stato risolto grazie all’azione dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Noto, le cui indagini sono state dirette dal sostituto procuratore Gaetano Bono e coordinate dall’aggiunto Fabio Scavone. Un risultato frutto di un’attenta opera di raccolta di indizi e di rielaborazione di numerosi elementi finora rimasti slegati. Oggi si sa che Nastasi e’ stato ucciso e si conoscono i nomi degli autori dell’omicidio: Rabbiele Forestieri e Paolo Forestieri. Cosi’, questa mattina i carabinieri della Compagnia di Noto, coadiuvati da quelli del Nucleo cinofili di Nicolosi e da un elicottero del 12esimo Elinucleo di Catania, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Siracusa Salvatore Palmeri, hanno tratto in arresto Raffaele Forestieri, detto Rabbiele, pachinese 42enne, condotto nel carcere di Noto; Paolo Forestieri, invece, e’ stato ucciso nel marzo del 2015.

Durante le perquisizioni eseguite al momento dell’arresto, i carabinieri hanno sequestrato una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, 77 proiettili del medesimo calibro, 16 grammi di cocaina e ben 900 grammi di marijuana, oltre a circa 1.200 euro in banconote di vario taglio. Nastasi era un tossicodipendente e comprava eroina dai due. Ed e’ proprio da un debito di droga di appena 80 euro che trae origine il delitto. In particolare, circa una settimana prima della scomparsa, Nastasi aveva acquistato un quantitativo di eroina da Paolo Forestieri per un prezzo concordato di 80 euro, ma la droga era di scarsa qualita’ e di quantita’ inferiore rispetto al prezzo pattuito. Ed Emanuele Nastasi non esito’ a contestarlo ai suoi spacciatori. Aveva ‘osato’ ribellarsi soprattutto a Raffaele Forestieri che era solito sottomettere i suoi debitori incutendo timore con la sola presenza, specie nel complesso delle case popolari di via Mascagni, dove si atteggia a piccolo boss forte del suo curriculum criminale e della sua pericolosita’ sociale, in un contesto di sostanziali omerta’ e impunita’. Un omicidio al momento senza cadavere, un caso di lupara bianca: il corpo del giovane Emanuele e’ stato lungamente cercato, ma invano; sono stati ispezionati vari siti nell’area tra Pachino e Portopalo di Capo Passero, anche insieme a personale specializzato del Nucleo Speleo-Alpino-Fluviale del comando provinciale dei vigili del fuoco di Siracusa.

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