Cartelle prescritte e mai notificate per oltre euro 380.000: contribuente ottiene l’annullamento
Annullata parzialmente un’intimazione esattoriale di circa 412 mila euro contenente 17 cartelle mai notificate o relative a tributi già prescritti, emessa a carico di un noto architetto.
La vicenda ha inizio nel febbraio del 2023, quando al sig. A.B. veniva notificata dall’Agente della riscossione una intimazione di circa 412 mila euro, riferita a cartelle esattoriali delle quali, però, il destinatario non aveva avuto alcuna conoscenza ed inoltre erano risalenti a diversi anni addietro.
Per tale ragione lo sfortunato contribuente si rivolgeva al dott. Giuseppe Edoardo Toto, commercialista, ed all’avv. Fabio Toto, i quali proponevano ricorso presso la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Agrigento finalizzato all’annullamento dell’intimazione illegittimamente emessa.
Il Collegio di Agrigento ha stabilito, accogliendo in gran parte le tesi sostenute dai nominati difensori, che Agenzia delle entrate – Riscossione aveva erroneamente preteso il pagamento di cartelle esattoriali palesemente nulle, perché invalidamente notificate o addirittura contenenti tributi ormai prescritti, poiché risalenti ad oltre dieci anni addietro.
La sentenza, depositata il 29 luglio 2024, è interessante perché ribadisce principi consolidati più volte enunciati dalla Corte di cassazione, ovvero che l’omessa notifica della cartella determina la nullità dell’atto successivo ed anche la prescrizione decennale dei tributi erariali (IRPEF e IVA).
La Corte di giustizia tributaria agrigentina ha, pertanto, dichiarato la nullità di n. 15 cartelle esattoriali per un importo complessivo di oltre 380 mila euro, annullando in gran parte l’intimazione impugnata e condannando il concessionario della riscossione alle spese di giudizio.