Canicattì

Covid-19 all’Ospedale di Canicattì, Pullara a Razza: “possibile focolaio, si verifichi”

L’onorevole Carmelo Pullara, vice presidente della Commissione Salute, Servizi Sociali e Sanità, ha presentato un’ interrogazione, destinata al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale della Salute Razza, sulla gestione dell’emergenza Covid 19 verificatasi presso l’ospedale Barone Lombardo di Canicattì che ha creato le condizioni di fare sviluppare un possibile focolaio epidemico all’interno dell’ospedale, mettendo a […]

Pubblicato 4 anni fa

L’onorevole Carmelo Pullara, vice presidente della Commissione Salute, Servizi Sociali e Sanità, ha presentato un’ interrogazione, destinata al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale della Salute Razza, sulla gestione dell’emergenza Covid 19 verificatasi presso l’ospedale Barone Lombardo di Canicattì che ha creato le condizioni di fare sviluppare un possibile focolaio epidemico all’interno dell’ospedale, mettendo a repentaglio la salute di per sé compromessa dei pazienti oncologici.

Si tratta del caso dell’infermiera risultata positiva al Coronavirus lo scorso 20 marzo. Secondo Pullara, solo tre giorni dopo la conferma della positività del tampone si sono effettuati controlli anche su altri operatori sanitari “con risultati che arrivano il 27 sera ma non comunicati esclusivamente dal sindaco di Licata nel silenzio di tutte le autorità sanitarie di Canicattì ivi compreso il sindaco ed il cui esito ha dato due casi positivi e due sospetti fra gli operatori sanitari cui ripetere l’esame”.

“Nonostante la grave emergenza e le misure precauzionali nel  P.O. di Canicattì non è stato attuato il protocollo operativo, alla luce  del fatto che un operatore sanitario del Servizio di Oncologia è risultata positiva in data 20 Marzo e posta in quarantena domiciliare; l’accaduto, sottolinea Pullara, prevede secondo le linee guida igienico sanitarie l’eventuale sospensione del servizio di Oncologia dirottando i pazienti per il trattamento chemioterapico presso l’UOC di Agrigento da cui dipende lo stesso Servizio di Oncologia del nosocomio canicattinese, e contestualmente poneva il personale tutto in quarantena facendo effettuare i tamponi con  lettura immediata vista la gravità del caso; invece si è permessa dal 20 al 27 marzo la normale attività del reparto, acquisendo i risultati dei tamponi solamente in data 27 Marzo da cui risulterebbero contagiati due dipendenti del Servizio di Oncologia di Canicattì residenti a Licata.

Per questo Pullara chiede di sapere dall’Assessorato alla Salute se non si reputi “indispensabile avviare un’ispezione per accertare le dinamiche che potrebbero aver generato un possibile focolaio mettendo a repentaglio sia gli operatori sanitari che i pazienti ed a macchia d’olio la cittadinanza” e se “non vi siano gli estremi per attivare le eventuali azioni consequenziali per negligenza e causato danno e se la vicenda non abbia anche risvolti d’interesse per altre autorità”.“

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