Agrigento

Crisi idrica ad Agrigento, le associazioni ritornano a manifestare in piazza

La nota delle associazioni che riprendono il sit-in interrotto il 12 settembre

Pubblicato 5 mesi fa

“Non servono più promesse e dissalatori mobili, serve efficienza e urgenza. Abbiamo sospeso il nostro sit-in in segno di buona volontà, ma ora lo riprendiamo e chiediamo risposte concrete.” Così Il Codacons, che insieme alle associazioni Mani Libere, Sud Chiama Nord, Mareamico, Legambiente Circolo Rabat, Italia Viva, Ethikos tornano a farsi sentire sulla gravissima crisi idrica che continua a colpire la città di Agrigento. Nonostante le promesse e gli annunci relativi all’installazione dei dissalatori da parte del Governo, la situazione è ulteriormente peggiorata, con turni di approvvigionamento dell’acqua che raggiungono i 32 giorni per i cittadini.

“Il sindaco di Agrigento, in qualità di responsabile della Protezione Civile, deve chiarire ai cittadini le ragioni del persistere di questa crisi, nonostante gli interventi del Governo nazionale e della Regione Sicilia, che hanno già stanziato i fondi necessari per accelerare i lavori sui dissalatori. A seguito dell’esposto presentato dal Codacons il 25 settembre 2024 alla Procura della Repubblica di Agrigento, che denuncia la gestione inadeguata delle risorse idriche da parte del Sindaco Francesco Miccichè, emergono gravi omissioni nella messa a disposizione delle fonti idriche “Acqua Amara” e “Porta Panitteri,” che avrebbero potuto alleviare la crisi idrica cittadina. L’amministrazione comunale, insieme alla deputazione regionale e nazionale, non può continuare a vendere illusioni e promesse di future vittorie senza agire concretamente e in maniera urgente”, continuano le associazioni che per questo motivo, ritorneranno in piazza a manifestare; inoltre si terranno degli incontri tematici sulla questione idrica proprio per informare i cittadini. Il primo di questi incontri si terrà giovedì 3 ottobre alle ore 18:30 e avrà come argomento “Rete idrica Agrigentina da 20 anni finanziata e perdita del finanziamento di 49 milioni di €, ecco la verità.” Sarà un’occasione per fare luce sulle problematiche e sugli sprechi che hanno portato a questa situazione di emergenza, attraverso un confronto trasparente aperto anche alla partecipazione di associazioni e cittadini dell’intera Provincia di Agrigento.

Le associazioni ribadiscono la loro richiesta: “basta con le promesse vuote. È ora di agire concretamente per garantire il diritto all’acqua e porre fine a una crisi che si protrae da troppo tempo. La pazienza è finita, il tempo delle parole è scaduto. Ora servono fatti.”

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