dalla Regione

Il grido d’allarme dei rappresentanti legali di strutture di accoglienza di secondo livello

Lettera dal Ministro dell’Interno, Matteo Piatedosi , al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al sua Santità il Papa Leone XIV ed al Presidente della Repubblica – Sergio Mattarella nonché alla Regione Siciliana

Pubblicato 2 ore fa

I rappresentanti legali delle strutture di accoglienza di secondo livello della Regione Sicilia si rivolgono con una lettera direttamente al Ministro dell’Interno, Matteo Piatedosi, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al sua Santità il Papa Leone XIV ed al Presidente della Repubblica – Sergio Mattarella nonché alla Regione Siciliana – Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, per rappresentare una serie di preoccupanti criticità circa la situazione economica delle cooperative sociali che si occupano  in Sicilia, di accoglienza di minori stranieri non accompagnati.

Segnalano in particolare, “una situazione assolutamente disperata che coinvolge tutti i gestori, e di conseguenza le migliaia di operatori, delle strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, operanti nella regione Sicilia. Il nostro è un grido di aiuto, poiché le suddette cooperative non ricevono più fondi da quattordici mesi e sono stati costretti ad indebitarsi con gli enti bancari per portare avanti le rispettive strutture, garantire un salario ai propri dipendenti, nonché il primario interesse di tutti i minori ospitati, cercando di portare avanti il progetto educativo individualizzato di ciascuno.

Un’altra nota dolente – aggiungono – è il fatto che da svariati mesi, ormai, non avvengono più collocamenti di minori stranieri al sud, mentre al nord le strutture lavorano regolarmente e senza grandi difficoltà di tipo gestionale ed economico e questo risulta essere un aspetto fortemente discriminatorio, considerato, del resto, che in periodi di grande emergenza, le cooperative del sud hanno accolto più minori di quelli previsti con notevoli difficoltà gestionale ed organizzative, cercando, tuttavia, di garantire sempre un buon servizio.

Inoltre, ci ritroviamo a mantenere in struttura ospiti neomaggiorenni, in possesso di regolare decreto da parte del Tribunale per i Minorenni che stabilisce il loro diritto di rimanere ospiti ospiti di struttura di accoglienza fino all’età di ventuno anni, le cui rette non vengono retribuite dai comuni referenti e che non vengono trasferiti presso altre strutture della rete SAI poiché piene.

Riassumendo, la situazione attuale delle strutture di accoglienza di secondo livello in Sicilia è disperata e a questo ne consegue: il rischio di perdita di lavoro di migliaia di operatori sociali e professionali operanti nel settore ed il conseguente innalzamento del tasso di disoccupazione che andrebbe a pesare nelle tasse dello Stato; la difficoltà di garantire il principio del superiore interesse del minore, sancito dall’art.3 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il quale giunge a noi un vissuto complesso e travagliato che necessita di continua assistenza psicologica, sociale, amministrativa e sanitaria; la mancanza di fondi necessari per portare avanti le strutture e garantire un buon servizio; il rischio di disperdere neomaggiorenni stranieri sul territorio, sprovvisti di regolare permesso di soggiorno e con un progetto educativo incompleto, con la forte probabilità di aumentare il rischio di diffusione di criminalità o, peggio, di sfruttamento degli stessi.

Per quanto sopra rappresentato si chiede l’immediato intervento da parte di tutte le istituzioni interessate al fenomeno dell’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, affinché vi sia una equa distribuzione dei fondi, una regolarizzazione amministrativa degli inserimenti su tutto il territorio italiano, nonché la programmazione di un tavolo tecnico che permetta di affrontare, come

in questo caso, situazioni di grande ristrettezza economica che sta mettendo in ginocchio una consistente fascia di lavoratori di questa Nazione. E’ necessario affermare che finora, con molta onestà, nessuno si è concretamente fatto carico della risoluzione della problematica e che ci sentiamo completamente abbandonati da tutte le istituzioni.

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