Agrigento

Il teatro di Ezio D’Errico sulla scena agrigentina

Notevoli consensi ha trovato l’iniziativa di Beniamino Biondi di portare sulla scena il teatro di Ezio D’Errico.   Numerosa la partecipazione di artisti ed esponenti della cultura alla conferenza tenuta nella corte dell’Accademia di Belle arti di Agrigento per ricordare Ezio D’Errico, il più grande scrittore nato ad Agrigento dopo Luigi Pirandello, isolato in vita […]

Pubblicato 4 anni fa

Notevoli consensi ha trovato
l’iniziativa di Beniamino Biondi di portare sulla scena il teatro di Ezio
D’Errico.  

Numerosa la partecipazione di
artisti ed esponenti della cultura alla conferenza tenuta nella corte
dell’Accademia di Belle arti di Agrigento per ricordare Ezio D’Errico, il più
grande scrittore nato ad Agrigento dopo Luigi Pirandello, isolato in vita e
trascurato da morto.

La loro presenza ha dimostrato un
interesse autentico ed una sensibilità comune che tracciano una direzione
chiara e condivisa nel processo avanzato dell’impegno culturale per Agrigento.

Sono intervenuti al dibattito,
avanzando le loro proposte sul tema, tra gli altri, Gaetano Aronica (presidente
della Fondazione Teatro Pirandello), Giovanni Moscato (fondatore e direttore
artistico del Teatro della Posta vecchia), Antonio Liotta (Edizioni Medinova) e
autori e registi come Giovanni Volpe.

Appare chiaro che proprio da Ezio
D’Errico, questo genio rinascimentale nato in terra di Agrigento, bisogna
ripartire non potendo più dire di non conoscerlo. Ripartenze teoriche, ma anche
concrete. La città deve conoscere il grande scrittore di romanzi gialli degli
anni ’30 che alla fine della sua vita si configura come il padre del teatro
dell’assurdo in Italia, un drammaturgo visionario che racconta sulla scena
l’insensatezza del mondo dando vita alla cosiddetta categoria del “teatro della
solitudine”.

Si è convenuti sulla necessità che
D’Errico – che, per una folle sorte, non è mai stato rappresentato in Italia –
torni sulle scene, e proprio da Agrigento riparta la diffusione dei suoi lavori
per il teatro, e le sue opere vengano rieditate e finalmente lette.
Rassicurazioni e impegni concreti sono stati concordati per questo fine, e
intanto per il 2021, anno nel quale saranno celebrati i 2600 dalla fondazione
di Akragas, Beniamino Biondi  ha
precisato di volersi impegnare alla organizzazione di una giornata di studio
sull’autore, con presenze del mondo accademico e culturale, e alla fondazione
di un premio annuale di drammaturgia intitolato a Ezio D’Errico che abbia
respiro nazionale e possa configurarsi come un momento di celebrazione del
contributo enorme che gli scrittori di Agrigento hanno dato al teatro moderno.

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