Lampedusa

Integrazione e accoglienza, presentata la Carta di Lampedusa in Corea del Sud

Insieme ai vertici Uclg presente l'ex sindaco Totò Martello

Pubblicato 3 anni fa

Sostenere l’integrazione non solo tra persone ma anche tra territori, per potere promuovere sia localmente che a livello internazionale azioni volte al rispetto dei diritti e della dignità di ciascun essere umano: sono alcuni dei principi contenuti nella ‘Carta di Lampedusa – per la mobilità umana e la solidarietà territoriale’, il documento che Uclg, la più grande associazione mondiale di governi e territori locali che raccoglie oltre 250mila membri da circa 190 paesi Onu, ha presentato a Daejeon, in Corea del Sud, nel corso del suo settimo congresso mondiale.

Un evento al quale, dal 10 al 14 ottobre, prendono parte i rappresentanti di oltre mille città e territori di più di 140 paesi per discutere di diritti delle persone, cambiamenti climatici e delle proposte di Uclg nell’ambito del ‘Vertice per il futuro’ dell’Onu, nel 2023. E tra i diritti da garantire la ‘Carta di Lampedusa’ indica anche “nuove categorie” come ad esempio il diritto alla cultura, il diritto di vivere in un ambiente sano così come il diritto alla digitalizzazione.

L’impegno di Lampedusa sul fronte dell’accoglienza umanitaria, per la pace e per il rispetto dei diritti umani è ormai un esempio a livello internazionale, e continuerà ad esserlo nonostante quegli amministratori e quei governanti che dicono di volere fermare le migrazioni“, ha detto Totò Martello, ex sindaco di Lampedusa, intervenendo alla presentazione della Carta in Corea del Sud. Martello durante la sua attività da sindaco, fino allo scorso giugno, insieme con i membri di Uclg e grazie all’impulso dei vertici dell’associazione, ad iniziare dalla segretaria generale Emilia Saiz, ha promosso il percorso che ha portato alla stesura del documento. Per definire i contenuti della Carta di Lampedusa sono stati necessari due anni di attività all’interno di Uclg: nel corso di numerosi eventi organizzati tra il 2020 ed il 2022, sono arrivati i contributi di oltre 50 città e regioni di tutto il mondo insieme con circa 20 rappresentanti della società civile ed organizzazioni internazionali, e con il supporto di 15 reti delle sezioni regionali aderenti all’associazione

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