Agrigento

La storia di Stefano Cucchi arriva ad Agrigento, a raccontarla la sorella Ilaria

Verrà presentato martedì' all'auditorio dell'Università il libro "Stefano, una lezione di giustizia". L'evento è organizzato dal Liceo Scientifico Leonardo

Pubblicato 2 anni fa

La nota e tragica storia di Stefano Cucchi, 31enne romano ucciso da alcuni carabinieri dopo essere stato fermato nel 2009, arriva direttamente al Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento. A presentarla è la sorella Ilaria, protagonista di una battaglia instancabile che ha permesso di riscrivere la vicenda dopo una lunga serie di depistaggi e omissioni. Ilaria Cucchi, insieme allo scrittore Andrea Franzoso, presenterà martedì 30 novembre alle 9 all’Auditorium “Rosario Livatino” del Polo Universitario di Agrigento il libro “Stefano, una lezione di giustizia”. La drammatica storia di Stefano Cucchi, la sua morte, avvenuta il 22 ottobre 2009, e la forza che ha portato a galla la verità vengono ripercorse, passo dopo passo, dallo scrittore Andrea Franzoso e da Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, con l’avvocato Fabio Anselmo, in ‘Stefano.

Nel libro, con la copertina disegnata da Makkox, ogni evento che ha riguardato Stefano apre a un approfondimento sui nostri diritti, sul sistema carcerario, sul ruolo delle forze dell’ordine, sul funzionamento del sistema giudiziario. E’ il 15 ottobre 2009, Stefano Cucchi va in palestra, poi a cena dai genitori, quindi esce con la sua cagnetta Micky e un amico. 
    Una sera come tante, che però finisce male. Stefano con sé ha della droga e viene arrestato. E a casa non ci tornerà mai più. 
    La notte dell’arresto, la prigione, la morte, i depistaggi e la durissima battaglia giudiziaria intrapresa da Ilaria, la sorella di Stefano Cucchi, con l’avvocato Anselmo, oggi compagno di vita, diventano in questo libro tappe del racconto che aprono a un approfondimento. I fatti che hanno coinvolto Stefano diventano una storia che ci riguarda, una grande lezione di giustizia e di educazione civica, potente e necessaria perché tutti noi potremmo essere Stefano.

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