Lampedusa

Lampedusa, la strada che porta al Faro intitolata ai giudici Falcone e Borsellino

"A Lampedusa non c'è spazio per la mafia, nè per chi la giustifica", dichiara il sindaco Martello

Pubblicato 3 anni fa

Sull’isola di Lampedusa la strada che porta al Faro di Capo Grecale e’ stata intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

“Siamo una comunita’ di pescatori, sfidiamo da sempre l’enormita’ del mare e del tempo – dice il sindaco Toto’ Martello, che ha avanzato la proposta approvata all’unanimita’ dal Consiglio comunale di Lampedusa e Linosa – e se c’e’ una cosa che le nostre madri ed i nostri padri ci hanno tramandato, e’ il coraggio. Con questo atto vogliamo ribadire che a Lampedusa non c’e’ spazio per i vigliacchi, per chi usa la prepotenza mafiosa per intimidire, minacciare e sfruttare. Cosi’ come non deve esserci spazio per chi ritiene in qualsiasi modo di tollerare o giustificare la mafia e la delinquenza, ne’ per chi si gira dall’altra parte fingendo di non aver visto, invece di denunciare”. “Per noi che siamo gente di mare – aggiunge Martello – il Faro rappresenta un punto di riferimento sicuro, ci indica la giusta rotta. Abbiamo intitolato la strada che porta al Faro dell’isola a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due grandi uomini che hanno scelto di non avere paura, per ribadire che il loro insegnamento ed il loro sacrificio devono essere, allo stesso modo, un punto di riferimento per tutti noi. E lo abbiamo fatto anche per ricordare che la libertà non si conquista mai per sempre, occorre combattere onestamente ogni giorno e rinnovare la resistenza a quel male assoluto che e’ la mafia, cosi’ come ad ogni forma di sopruso e violenza che mortifica la dignita’ di ciascun essere umano”.

A proposito dell’iniziativa è intervenuto il legale di Lucia, Fiammetta e Manfredi Borsellino, figli del giudice ucciso dalla mafia nel ’92.

Accogliamo con favore l’iniziativa con la quale Lampedusa ha deciso di onorare e tutelare il senso di un sacrificio che non è stato vano. Conosciamo l’impegno di Lampedusa e della sua comunità, da anni in prima linea nella difesa dei diritti umani. Quello voluto dal sindaco Martello – aggiunge il legale dei familiari del giudice Borsellino – è un atto che sancisce l’importanza di ricordare alcuni degli esempi migliori della nostra società per contrastare la cultura mafiosa e per radicare il valore della legalità”.

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