Naufragio Lampedusa, a Canicattì l’ultimo saluto alla bimba di 11 mesi e al suo papà
I feretri di Wacays, del papà Feysal e di un altro giovane migrante sono stati seppelletti nel cimitero comunale
Wacays la bimba di 11 mesi morta nel naufragio del 13 agosto a largo di Lampedusa riposerà insieme al papà Feysal nel cimitero di Canicattì. Cosi ha voluto la mamma Ubah, 25enne somala, che ha scelto di volerli seppellire in campo il consorte e la figlioletta.
I funerali si sono svolti questa mattina a Canicattì; le salme, in un corteo funebre, sono state accompagnate nel luogo della sepoltura. Un piccolo peluche sulla bara bianca della piccola. Il Silenzio e lacrime di una giovane madre, messa in salvo durante il naufragio dalla Guardia Costiera, e che oggi deve convivere con questo straziante dolore. Le due bare sono state tumulate assieme, quella della piccola è stata messa quasi trasversalmente a quella del papà, come se il genitore la tenesse sulle ginocchia.
“Dalla terra, alla terra – ha detto Arbache Azeddine, presidente associazione islamica Oltre mare di Agrigento – Alla mamma ho detto che bisogna avere pazienza, resistenza e credere nel destino. Per avere fede bisogna credere nel destino e il loro destino era di morire in mare. Vedere i bambini morire è un fallimento. Nient’altro che un fallimento”.
“Quanta disperazione”, ha detto il sindaco Corbo a margine dei funerali, abbastanza provato e commosso davanti alla piccola bara bianca. “Tocchiamo con mano, siamo testimoni di questo grande dramma che si consuma nel Mediterraneo, che inghiotte le vite e con esse le speranze di futuro. Ringrazio quanti si sono adoperati, mettendosi a disposizione dell’Amministrazione, per lo svolgimento delle esequie ed a tutti i presenti”, ha detto il sindaco. Tumulato nel cimitero anche un altro adulto, sempre vittima del naufragio.