Messina

Operazione Flower: le mani della banda su movida e buttafuori(vd e ft)

E’ stata battezzata “Flower” l’operazione della polizia di Stato che a Messina ha eseguito numerose misure cautelari. Decine gli agenti in azione dall’alba contro esponenti di spicco e fiancheggiatori appartenenti a una pericolosissima cellula criminale accusata di estorsioni e lesioni aggravate anche dal metodo mafioso, rapina aggravata e sequestro di persona. Gli arrestati sono Vincenzo Gangemi, 45 […]

Pubblicato 4 anni fa

E’ stata battezzata “Flower” l’operazione
della polizia di Stato che a Messina ha eseguito numerose misure
cautelari. Decine gli agenti in azione dall’alba contro esponenti di spicco e
fiancheggiatori appartenenti a una pericolosissima cellula criminale accusata
di estorsioni e lesioni aggravate anche dal metodo mafioso, rapina aggravata e
sequestro di persona.

Gli arrestati sono Vincenzo Gangemi, 45 anni); Domenico Mazzitello, 26 anni ed Eliseo Fiumara, 22 anni; domiciliari per Andrea Fusco, 21 anni, Placido Arena, 30 anni e Antonino Rizzo, 37 anni; provvedimento notificato in carcere a Giovanni Lo Duca,30 anni, Kevin Schepis, 20 anni e Giuseppe Esposito, 26 anni. Giovanni De Luca, 49 anni, è ricercato.

Il blitz è l’epilogo delle più recenti indagini
condotte dalla Squadra mobile e coordinate dalla Direzione distrettuale
antimafia di Messina, su una pericolosissima cellula delinquenziale che,
nell’ambito della gestione dei servizi di sicurezza presso diversi locali di
ritrovo in cui si concentra la movida della provincia messinese, era riuscita
ad imporre – ai responsabili della sicurezza ed ai titolari di pubblici
esercizi – la corresponsione di somme di denaro per l’assunzione di personale
addetto alla vigilanza, tentando addirittura, in alcuni casi, di estromettere
la concorrenza e gestire così, in totale autonomia, il redditizio settore dei
presidi di sicurezza presso lidi, discoteche, locali notturni ed altro.

Ad alcuni componenti del gruppo criminale scoperto
sono pure attribuite, tra i capi di imputazione provvisoria dell’ordinanza di
custodia cautelare emessa, due cruente rapine commesse in armi e a volto
travisato.

Operazione Flower

Le investigazioni, coordinate dalla Procura della
Repubblica – Direzione distrettuale antimafia di Messina, sono state sviluppate
attraverso la combinazione di una serrata attività tecnica di intercettazione
di comunicazioni telefoniche ed ambientali, visione di immagini tratte da
impianti di video sorveglianza, servizi tecnico-dinamici sul territorio ed
analisi di tabulati di traffico telefonico.

Le risultanze d’indagine, rimesse all’Autorità
Giudiziaria inquirente, hanno quindi consentito ai Pubblici Ministeri titolari
del relativo procedimento, i quali condividevano il quadro indiziario raccolto
dagli investigatori della IV Sezione della Squadra Mobile messinese, di
richiedere ed ottenere, dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, la
misura cautelare del massimo rigore nei confronti di 7 persone e quella degli
arresti domiciliari a carico dei rimanenti tre.

Gli arrestati sono Vincenzo Gangemi, 45 anni);
Domenico Mazzitello, 26 anni ed Eliseo Fiumara, 22 anni; domiciliari per Andrea
Fusco, 21 anni, Placido Arena, 30 anni e Antonino Rizzo, 37 anni; provvedimento
notificato in carcere a Giovanni Lo Duca,30 anni, Kevin Schepis, 20 anni e
Giuseppe Esposito, 26 anni. Giovanni De Luca, 49 anni, è ricercato.

Lo Duca, De Luca, Schepis, Mazzitello e Gangemi sono
chiamati a rispondere di concorso in estorsione, continuata ed aggravata dal
metodo mafioso, perché, Lo Duca e De Luca, in qualità di mandanti, al fine di
procurarsi un ingiusto profitto, mediante violenza, consistita, da parte dello Schepis,
nel provocare aggressioni fisiche apparentemente immotivate ai danni clienti di
locali notturni, costringevano i proprietari dei menzionati locali e gli
addetti alla sicurezza ad assumere Gangemi e Mazzitello, pur non avendo i
predetti i necessari requisiti nonché a corrispondere del denaro per garantire
la loro sicurezza e quella all’interno dei locali.

Le aggressioni fisiche erano, peraltro,
particolarmente violente e, in alcune occasioni, provocavano ai malcapitati
avventori dei locali, lesioni personali anche gravi con traumi e fratture.

Azioni criminose avvenute tra i mesi di maggio e
giugno del corrente anno.

E ancora, Schepis, Esposito, Fiumara e De Luca sono
chiamati a rispondere di concorso in rapina aggravata e sequestro di persona
perché – i primi 3 quali autori materiali dell’azione delittuosa e il De Luca quale
persona che ha fornito supporto logistico, mettendo a disposizione la propria
abitazione – al fine di procurare a sé o ad altri in ingiusto profitto,
facevano accesso in un supermercato del quartiere cittadino Maregrosso, con il
volto travisato da passamontagna, con minaccia consistita nel brandire un
fucile e una pistola, indirizzando le armi nei confronti dei presenti e tenendo
costantemente sotto tiro una guardia giurata presa in ostaggio, si
appropriavano del denaro custodito all’interno della cassaforte del valore di
circa 12-14.000 Euro. Fatto delittuoso avvento il 18 maggio 2019.

Inoltre, Schepis ed Esposito sono chiamati a
rispondere di concorso in altra rapina aggravata in quanto, al fine di
procurare a sé o ad altri in ingiusto profitto, entrando all’interno di una
sala scommesse ubicata nella zona sud della città, con il volto travisato da
passamontagna e con minaccia consistita nel brandire un fucile, si
appropriavano del denaro custodito all’interno dell’esercizio commerciale pari
alla somma di Euro 3000. Episodio criminoso del 25 agosto 2019.

A Schepis, Fusco e Arena viene poi contestato il
concorso – in concorso tra loro e con altre persone allo stato ignote – in
lesioni personali aggravate dal metodo mafioso per aver provocato traumi e
fratture ad alcuni avventori di locali notturni. Fatto avvenuto nella notte tra
il 4 ed il 5 maggio 2019.

A Schepis, Arena e Rizzo di aver provocato– in
concorso tra loro e con altre persone allo stato ignote – lesioni personali
aggravate dal metodo mafioso ai danni di un avventore di un lido. Azione
delittuosa del 19 giugno 2019.

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