Agrigento

Regione stanzia 32 mln per teatri siciliani: 3,9mln nell’agrigentino

Il governo Musumeci ha stanziato oltre 32 milioni di euro per la riqualificazione di 161 teatri della Sicilia. I fondi – stanziati per interventi di restauro, ripristino, ristrutturazione, messa a norma e innovazione tecnologica – consentiranno la modernizzazione di strutture esistenti e l’apertura sia di nuovi spazi che di sale da tempo chiuse al pubblico. Gli enti […]

Pubblicato 4 anni fa

Il governo Musumeci ha stanziato oltre 32 milioni di euro per la riqualificazione di 161 teatri della Sicilia. I fondi – stanziati per interventi di restauro, ripristino, ristrutturazione, messa a norma e innovazione tecnologica – consentiranno la modernizzazione di strutture esistenti e l’apertura sia di nuovi spazi che di sale da tempo chiuse al pubblico.

Gli enti beneficiari sono Comuni, enti pubblici, istituti scolastici, parrocchie, enti no-profit (fondazioni, associazioni) e imprese private impegnate nel campo teatrale. In base alle istanze pervenute, su un importo complessivo di 32,3 milioni di euro, sono state finanziate 161 strutture: 18 teatri ad Agrigento (3,9 milioni di euro); 10 a Caltanissetta (1,8 milioni di euro); 34 a Catania (6,2 milioni di euro); 7 a Enna (1,5 milioni di euro); 26 a Messina (5,1 milioni di euro); 29 a Palermo (6 milioni di euro); 8 a Ragusa (1,6 milioni di euro); 13 a Siracusa (2,8 milioni di euro); 16 a Trapani (3,4 milioni di euro). 

Le risorse saranno erogate dal Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, diretto da Sergio Alessandro, che ha già predisposto la relativa graduatoria. “Il mio governo – sottolinea il presidente – sta dando vita sul territorio a un investimento in cultura senza precedenti. Ricordiamoci che i teatri siciliani pubblici e privati costituiscono una mappa identitaria dell’Isola e sono depositari della memoria e del carattere del territorio. Inoltre questo piano per i teatri serve a dare energia e attenzione al ruolo fondamentale che riveste il capitale umano e intellettuale dei luoghi della cultura: registi, attori, musicisti, scrittori, scenografi, costumisti. Una forza lavoro e una memoria collettiva di tecniche e saperi troppo spesso sacrificati da una disattenzione o da una scarsa considerazione che fagocita figure che invece meritano di trovare in Sicilia opportunità di lavoro e realizzazione professionale. Per questo ho voluto imprimere una svolta per affermare il principio che ‘con la cultura si mangia’ e che può generare sviluppo”.

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