Società

Serie A: quando è nato il calciomercato?

Il calciomercato si articola solitamente in due sessioni

Pubblicato 3 anni fa

Chi non si è mai appassionato alle dinamiche del calciomercato? Al giorno d’oggi esistono intere sezioni di giornale che si dedicano quotidianamente solo alle trattative tra i club di tutto il mondo.

I giocatori si spostano in continuazione e le bandiere sembrano sempre più rare. Tra interessi dei procuratori e carriere che non svoltano, spesso cambiare aria diventa l’unica soluzione per non appendere gli scarpini al chiodo prima del tempo.

La figura dell’agente è diventata fondamentale. Chi ne è sprovvisto, non a caso, fatica enormemente a trovare squadra, che si tratti di un calciatore o di un allenatore. Nel calcio moderno essere sponsorizzati conta, altrimenti si finisce nel dimenticatoio.

Il calciomercato si articola solitamente in due sessioni.

Una estiva, che termina poco dopo l’inizio dei vari campionati europei, e una invernale, detta anche “di riparazione” perché consente di rimaneggiare le rose a stagione in corso.

Erano gli anni ’50 quando si iniziò a parlare del calciomercato: allora gli emissari di un club si recavano direttamente ai centri sportivi delle altre squadre per parlare dei giocatori che avevano messo nel mirino. In un’era in cui internet non veniva nemmeno lontanamente immaginato, erano i telegrammi e le telefonate internazionali a permettere l’avanzamento delle operazioni. Raimondo Lanza di Trabia, un nobile che divenne presidente del Palermo, era solito incontrare i rappresentanti dei club in un albergo milanese, motivo per il quale la location di ogni sessione viene individuata ancora oggi, come per tradizione, in un hotel del capoluogo lombardo.

Con il fallimento dell’Italia ai Mondiali del 1966 si decise di chiudere le frontiere sul mercato, di conseguenza gli stranieri non potevano giungere nel nostro campionato Partì la caccia agli oriundi e molte valutazioni schizzarono fino all’inverosimile.

Ben presto iniziarono a circolare miliardi di Euro per singole trattative. Dal 1980 in poi, grazie alla riapertura agli stranieri, la Serie A potè godere delle gesta di campioni alla stregua di Platini e Maradona, ancora oggi impresse nella storia.

A segnare un’ulteriore svolta nella storia del mercato, però, fu la Sentenza Bosman, che prende il nome da un giocatore belga che per 5 anni rimase vincolato a un contratto scaduto con il Royal Football Club di Liegi.

Dalla metà degli anni ’90 i calciatori possono cambiare liberamente squadra dopo la scadenza di un contratto e iniziare ad accordarsi con altri club nei sei mesi antecedenti la stessa. Oggi sono in molti a sfruttare questa regola per evitare cause di mobbing.

Il calciomercato ha portato negli anni a trasferimenti stellari, in particolare fra le società affiliate alla UEFA. Il più oneroso di tutti rimane quello di Neymar dal Barcellona al Paris Saint-Germain, avvenuto nel 2017 per 222 milioni di Euro. Ancora oggi il brasiliano è un riferimento della squadra francese. La sua valutazione risultò dunque di gran lunga superiore a quella di Mbappé, che lo raggiunse un anno dopo dal Monaco: per il giovane attaccante transalpino costò 135 milioni. Anche il passaggio di Joao Felix dal Benfica all’Atletico Madrid per 126 milioni ha fatto discutere. Il primo a raggiungere il tetto dei 100, comunque, fu Gareth Bale, quando dopo una lunga militanza al Tottenham decise di sposare la causa del Real Madrid, nel 2013. “L’aspetto economico dei trasferimenti appassiona così tanto i tifosi c’è chi si appassiona anche a previsioni, statistiche e scommesse sul calciomercato”

Chissà che il futuro non ci riservi altri record.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *